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23/05/2012 04:02:50

Ragionando sulla vittoria di Damiano, il nuovo Sindaco di Trapani

Confermata invece la previsione legata al calo d’affluenza poiché i votanti in città sono stati 24232 con una percentuale pari al 39,84% degli aventi diritto, mentre 1250 sono state le schede nulle.

 

La vittoria di Damiano mette un punto a questa stancante tornata elettorale che aldilà dei risultati del primo turno, ha aperto parecchi spunti di riflessione su le più svariate tematiche legate tra di loro, creando, anche stavolta vincitori e vinti.

Il primo sconfitto in assoluto è senza dubbio Maurici, “trombato” ancora una volta dopo le regionali del 2006, dove anche allora era dato per favorito, quando tra le file di forza italia diceva nel suo slogan che il cielo di trapani era azzurro. In questa tornata elettorale Maurici si è presentato appoggiato da un’armata brancalone composta da una forte espressione del centro-destra trapanese ad esclusione del PDL; una coalizione di ben 7 liste che lo davano per vincente assoluto ancor prima di iniziare la campagna elettorale. Eppure qualcosa non ha funzionato; sarà per la bassa affluenza, sarà perché una volta conquistate le poltrone di consigliere da parte delle liste al primo turno, è mancato un vero appoggio sostanziale da parte di tutti; sarà perché alcuni componenti del PD hanno deciso di seguire maurici, creando una sorta di rivalsa da parte dell’altra parte che invece ha deciso di contrastare questa decisione votando Damiano; potrebbe anche essere l’eccessiva pubblicità commissionata dal candidato sia in tv che sui giornali a scaturire una sorta di “rigetto” da parte dell’elettore che si è sentito quasi oppresso nel vedere continuamente la sua faccia dovunque. Infine, aprendo una parentesi ironica, potrebbe essere che il cielo di Trapani è davvero azzurro.

Chiusa la parentesi, il vero perché di questo risultato non si sa, fatto sta che il generale dei carabinieri in pensione Vito Damiano, espressione del senatore D’Alì e dell’ex sindaco Fazio, è riuscito ad imporsi in modo quasi silente, in un risultato che sicuramente ha sorpreso un po’ tutti, pure a mio avviso, tutti coloro che lo appoggiavano.

Assieme a Maurici escono sconfitti i “furbissimi” 19 dissidenti del PD(Grignano, Savona, Bulgarella, Greco e co) che hanno deciso di allearsi con “Peppone” per il ballottaggio e così anche Stefano Nola, candidato sindaco con “Facciamo Trapani” che con il suo 8% era considerato l’ago della bilancia di questo ballottaggio, e che in caso di vittoria di Maurici sarebbe diventato Assessore ai lavori pubblici; sconfitto anche Diego Di Discordia che, dopo un decennio accanto al sindaco Fazio, ha deciso di buttarsi su Maurici, ottenendo la designazione di assessore.

Niente di tutto questo quindi, luci spente nel sempre affollato comitato di Corso Italia e tutti a casa..tutti tranne ovviamente tutti i candidati di quella coalizione che al primo turno si erano ipotecati la propria elezione, molti dei quali sicuramente non hanno fatto da traino per far vincere il proprio candidato sindaco al secondo turno.

Vince ancora una volta un sindaco espressione di D’Alì, dopo Laudicina nel 1998(passato in questa tornata ad appoggiare Maurici), Fazio nel 2001 e 2007 e Damiano appunto, quest’anno.

Nonostante la vittoria di Damiano e la sua soddisfazione personale di imporsi su un candidato “forte”, il dato dell’affluenza è sicuramente da non sottovalutare. Il calo, fisiologico per un secondo turno, è anche legato all’astensionismo di buona parte dei componenti della sinistra che non si vedevano rappresentati né dall’uno né dall’altro candidato, oltre che dal sempre più incisivo disinteressamento da parte della cittadinanza nei confronti della politica che spesso è troppo lontana dalle reali esigenze della gente.

Delineato il vincitore, nei prossimi giorni si avrà la composizione definitiva del consiglio comunale, considerando che Fazio, eletto consigliere ma anche designato assessore, dovrebbe far posto al primo dei non eletti della sua lista, mentre per il resto dovrebbe essere tutto invariato rispetto all’attribuzione dei seggi dopo i risultati del primo turno.

Damiano al momento non avrà la maggioranza in consiglio, anche se probabilmente, essendoci nell’opposizione molte espressioni del centro-destra, si potrebbe delineare un appoggio da parte di molti consiglieri al neo sindaco trapanese. Come al solito il PD non si sa cosa farà, con tre o probabilmente quattro consiglieri.

Aldilà di tutto, cosa ci aspetterà in questi cinque anni di sindacatura Damiano? E’ indubbio che la sue elezione rappresenti un segno di continuità con il predecessore Fazio, anche se la mia speranza, così come quella di tutti i cittadini è che Damiano possa essere il sindaco di tutti, anche dei quartieri ghettizzati che rappresentano l’ultima ruota del carro della città, a differenza del centro storico che, risvegliatosi sei anni fa e rimesso a nuovo, ormai si è trasformato in un “lounge bar vivente” sopratutto la via Garibaldi.

Saranno molte le cose da fare, aldilà del turismo e degli eventi, sperando che Damiano non si lasci condizionare dai giochetti della politica fatti di cambi di casacca e compromessi.

Il prossimo appuntamento elettorale è per ottobre con le regionali, dove ci potranno essere dei risvolti, sopratutto per Maurici che potrebbe ritentare di provarci a farsi eleggere, visto che Giulietta Adamo che lo ha battuto nel 2006, è diventata Sindaco di Marsala. Si attende quindi un nuovo slogan, dal cielo azzurro di Trapani, ad affida Trapani a chi la conosce; vedremo cosa succederà e sopratutto come si schiererà il PD che non smette mai di stupire.

Ad ogni modo, indipendentemente dagli schieramenti, dalla bassa affluenza e da tutto, bisogna comunque riconoscere la vittoria di Damiano e fargli un in bocca al lupo come neo sindaco di questa città bella ma strana.

Francesco Genovese

 



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