Niente miracoli, ma benefici evidenti sì. Questa sembra essere la conclusione di uno studio sul consumo di pompelmo all’interno di un regime alimentare equilibrato. Un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Arizona di Tucson ha analizzato l’influenza esercitata dal frutto sui livelli di grassi in circolo nel sangue e sulla pressione arteriosa su un campione di 74 adulti in sovrappeso o affetti da obesità.
I soggetti hanno seguito una dieta preparatoria di tre settimane che prevedeva una sorta di “disintossicazione” dalla frutta e dalla verdura più ricche di composti bioattivi per poter apprezzare al meglio gli effetti del pompelmo, che i volontari hanno cominciato a consumare alla fine di questo periodo di preparazione.
Dopo la prima fase, i volontari sono stati divisi in due gruppi, dei quali il primo ha seguito lo stesso tipo di dieta e il secondo ha aggiunto mezzo pompelmo rosa tre volte al giorno, quindici minuti prima di ogni pasto. Se l’effetto dimagrante è risultato modesto – 600 grammi in più per chi consumava i pompelmi -, quello sulla circonferenza vita si è rivelato più interessante, dal momento che chi consumava il frutto mostrava una riduzione pari a 2,4 centimetri contro 1,2 del primo gruppo. Inoltre, la pressione massima era calata di 3,2 mmHg contro lo 0,3 e i livelli di colesterolo di 18,7 mg/dL contro l’8,5.
I risultati sarebbero da attribuire all’esperetina e alla naringenina, due componenti presenti all’interno dei pompelmi. Daniele Del Rio, docente di nutrizione umana all’Università di Parma, spiega:
sono due flavanoni, un sottogruppo dei flavonoidi, che si sono dimostrati in grado di influenzare la salute cardiovascolare e di prevenire la formazione di placche aterosclerotiche, anche con le dosi che si raggiungono con una dieta semplicemente ricca di frutta e verdura. Vedremo se ricerche future confermeranno queste promettenti osservazioni”.
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