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19/05/2012 04:57:08

Il Presidente della Camera Penale di Marsala scrive al Ministro della Giustizia Severino

Lei però sa benissimo, come avvocato penalista sul campo, e certamente come Ministro, che gran parte delle carceri italiane sono diventate invivibili  perché ormai ridotte a strutture assai fatiscenti, carenti dei servizi minimi ed in condizioni igienico–sanitarie tali da essere pure denunciate, in questi ultimi tempi, come “disumane” dal nostro Presidente della Repubblica.

E però, Lei dovrebbe in ogni caso avere conoscenza, come Ministro, che il Dipartimento di Prevenzione Area Igiene e Sanità Pubblica di Trapani non ha mai segnalato alcuna carenza o irregolarità sotto il profilo igienico–sanitario del predetto Istituto penitenziario, anzi dalle relazioni di tale Dipartimento risulta il contrario. Neppure si può dire che ci siano problemi di sovraffollamento.

Per quanto riguarda, invece, l’aspetto dei costi–benefici, motivo ritenuto pure decisivo per la chiusura, per Lei, in questo caso  nelle vesti di Ministro–ragioniere, non può non ammettersi che il “disservizio” conseguente alla chiusura della Casa Circondariale di Marsala avrà senz’altro costi indotti maggiori di quelli che invece si intende contenere con la Sua decisione, sia per l’amministrazione della Giustizia nel circondario per le spese che si dovranno sopportare in più da parte degli utenti che non sto qui ad elencare, sia dal punto di vista sociale, a causa del notevole disagio che il Suo provvedimento finirà per comportare. Pertanto, Signor Ministro, prenda atto che i conti non tornano.

Inoltre, Lei Signor Ministro, da Avvocato penalista qual è, avrebbe dovuto tenere in considerazione che una casa circondariale è un servizio fondamentale per l’esercizio della giustizia e che, in ogni caso, prima di una così grave decisione, avrebbe dovuto interpellare il Presidente del Tribunale territoriale, il Procuratore delle Repubblica, l’Ordine degli avvocati, ed anche la Camera Penale, che io rappresento, per meglio valutare l’opportunità di tale Sua scelta. Ed è perciò che Le chiediamo da subito un incontro e comunque la revoca del Decreto, a meno che Lei non voglia così “inaugurare” una nuova e più radicale terapia per l’attuale emergenza carceraria, passando dalla legge svuota-carceri al decreto elimina-carceri.

Infine, per quanto c’è dato conoscere, Lei non ha pure ritenuto, inspiegabilmente,  di inserire nel Piano di edilizia penitenziaria la costruzione del nuovo carcere di Marsala, nonostante sia già stato progettato da tempo e pure finanziato. Né può avere alcuna efficacia, in termini di efficienza, utilizzare, come Lei ritiene, quelle “risorse umane e finanziarie”, disponibili in seguito alla chiusura del carcere di Marsala, in altri Istituti presenti nel territorio, in quanto l’unica struttura del circondario è il carcere di Castelvetrano, oggettivamente limitato come ricettività e funzione, poiché destinato, come Lei sa, all’esecuzione di pene detentive brevi e comunque non può neppure permettere una riqualificazione dello stesso in casa circondariale per la sua stessa conformazione strutturale.

Dunque, Signor Ministro, non me ne voglia ed attendo una Sua risposta per un incontro chiarificatore.

  

                              Il Presidente della Camera Penale

                              Avv. Diego Tranchida