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13/05/2012 04:12:52

Tra Petrosino e ...Marettimo. Il triste bivio della sinistra di Marsala dopo l'ultimo suicidio elettorale

L’operazione è perfettamente riuscita. Certo, Angileri e Gandolfo potevano presentarsi insieme, anziché separati…. Ma Gaspare Pellegrino e i suoi onorevoli hanno fatto in piccolo quello che è riuscito a Veltroni nel 2008, si ricorda? Per fortuna che c’è Petrosino. Perché non andiamo tutti a Petrosino?
Luigi

Gentile corrispondente,
La sinistra a Marsala, come a Trapani, è stata vittima dell’ennesimo caso di suicidio – omicidio. Seguo le cronache politiche locali (e non) dal 1994. Ed ogni volta è la stessa storia: ci si prepara per il più cosciente e comico dei disastri (tutti peraltro parecchio annunciati), e poi si comincia la cosa che, a sinistra, sanno fare meglio: l’analisi del voto. Che si risolve sempre in due correnti di pensiero: quelli che danno la colpa all’altro (c’è sempre un altro, a sinistra, che deve fare il capro espiatorio, perché è più arrivista, egoista, presuntuoso, eccetera), e quelli che danno la colpa al popolo. Il popolo che non capisce. Marsalesi, fate schifo. Trapanesi, che vergogna. Votare questi candidati così di destra e così ricchi, quando abbiamo il nostro esercito di volontari dell’antimafia e maestrine di periferia, ggiovani pieni di idee ed intellettuali impegnati. Solo che il popolo non ne ha colpe: il popolo certifica, mette la firma.
A me una cosa ha ferito (se di ferire si tratta, ormai sono talmente nauseato da queste vicende che non ho più voglia di parlarne, e accanto a me se ne sono accorti, di questo mia guardare e tacere, questo commentare per smorfie e parole smozzate): nel tradizionale discorso di presa d’atto della sconfitta di Peppe Gandolfo si è levato un applauso quando sono stati alzati i toni verso l’altro candidato, sempre di centrosinistra, Annamaria Angileri. Come a dire, il nemico è lei, la colpa è sua.
La colpa non è di Angileri né di Gandolfo (stendo un velo di rispetto della par condicio nei confronti del Pd: dopo il ballottaggio avremo modo di parlare anche del loro ruolo…). E’ di entrambi. E di tutti quelli che hanno alimentato divisioni, giocato a chi era più puro. Si potevano fare le primarie. Non le hanno volute, scientificamente. Si poteva costruire qualcosa prima con più tempo e con più idee, non con le solite pezze al culo.
“Tutti a Petrosino” è uno dei commenti che ci arrivano più di frequente in redazione in queste ore. A Petrosino, per la cronaca, ha vinto un candidato di sinistra, senza il Pd, Gaspare Giacalone. “Prendiamo la residenza a Petrosino” si dicono in tanti, a sinistra, a Marsala, quasi fosse una specie di Cuba romantica e sognatrice, quel piccolo Comune, un asilo politico per tutti i cuori riformisti e progressisti di Marsala.
Io questa cosa non la sopporto. Giacalone ha vinto perché è stato non tanto di sinistra (quanto importa essere di destra o di sinistra in un Comune come Petrosino, senza un lira in cassa e con una crisi profondissima? Bisogna essere prima di tutto capaci… ), ma perché è stato bravo, come sono bravi tutti quelli che vincono, d’altronde. E’ stato chiaro, cinico, coerente. E non ha deciso di candidarsi un mese prima, ma il suo era un progetto che partiva da lontano, e ha preso corpo a Torrazza, nella mobilitazione di tante persone per evitare un progetto di speculazione in una spiaggia già abbandonata dall’incuria. A Marsala, a sinistra, ci si mobilita solo per elezioni, per legittimare una superiorità di razza, ma tra una votazione e l’altra c’è il vuoto.
Le cose si cambiano cominciando qui e ora, ci dicono da Petrosino. Non aspettando un Papa straniero, nè giocando a chi è più puro. Né sbandierando un’opposizione senza se e senza ma, che dura un giorno. Né attaccando i potenti un giorno e sedendosi con loro il giorno dopo.
In molti dicono: al ballottaggio io vado a Marettimo. Cioè: non voto. Scelta comprensibile, per carità. A me votare piace, e tornerò a farlo anche in occasione del ballottaggio, approfittando di questi ultimi giorni per chiarirmi alcune idee. Ben venga il fine settimana a Marettimo. Ma prima o poi da Marettimo bisogna tornare. E non a Petrosino, a Marsala.

Grazie dell'attenzione e continui a seguirci,

Giacomo Di Girolamo

 



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