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02/05/2012 04:42:30

Botta e risposta sulle elezioni/1: la campagna elettorale, i candidati pregiudicati, la questione morale

 Troppo impegnato? Timore di dire qualche cosa di troppo o di violare la par condicio?

Gaspare

Gentile corrispondente,

ho preferito raccogliere le principali risposte  che ci sono pervenute in redazione e dare un po' di risposte oggi domani e venerdì. La penso come una specie di intervista al contrario. I lettori intervistano il direttore. Unica domanda non concessa: chi vince le elezioni. Non sono un oracolo, sono solo uno che racconta le cose. E non mi sono mai piaciuti quelli che hanno la previsione facile. 

Direttore,
si sente in giro che ci sono candidati con i reati più diversi alle spalle ed alcuni loschi figuri che si apprestano a chiedere i voti magari con le minacce e le intimidazioni. Come mai non ne avete parlato?

Franco

Gentile corrispondente,
su 500 candidati è regola statistica che ci siano fior di pregiudicati, ex sorvegliati speciali, persone con la fedina penale sporca. Non ci risulta, comunque, al momento che ci siano stati tentativi di chiedere i voti con la minaccia o la violenza. Circa il “pedigree” dei candidati discutibili (che sono presenti in quasi tutte le liste, per quello che sappiamo noi) non ce ne siamo occupati per due ordini di motivi. Uno, umano, molto umano: se avessimo cominciato a scrivere che il candidato x è un ex sorvegliato speciale di mafia avremmo subito non solo il normale carico di minacce e tensioni al quale siamo abituati, ma anche l’aggiunta del nervosismo che contagia tutti in campagna elettorale. A parte che la reazione più evidente sarebbe stata quella del tipo: parlate del candidato x e perché non parlate di Y? Probabilmente perché noi parliamo di ciò che sappiamo – avremmo risposto, come sempre - ma molti avrebbero interpretato tutto questo, per l’ennesima volta, come un volere fare informazione a favore di questa o quella parte. Il secondo motivo è strategico. Come abbiamo fatto in altre occasioni, riteniamo più utile cercare il pelo nell’uovo nei 30 consiglieri che saranno eletti, più che nei 500 candidati. La nostra speranza è che venga eletto un consiglio comunale pulito, senza carichi pendenti. Credo che sarebbe il primo nella storia della nostra Amministrazione Comunale. 

Gentile Direttore,
l’Adamo, anzi la Lo Curto, rinfaccia a Ombra una specie di questione morale, perché si fa accompagnare dalle liste di Ferrantelli, Mannino, Saverio Romano. In campagna elettorale è venuto anche Antinoro, mi pare. Per non parlare di D’Alì. Ombra dal canto suo ricorda ad Adamo che è in compagnia di Norino Fratello, e sempre Ombra è sostenuto da Massimo Russo, che prima di essere assessore alla sanità è stato un grande pm antimafia. Chi può rinfacciare cosa a chi?
Ugo


Gentile corrispondente,
nessuno può rinfacciare niente a nessuno. Vale il ragionamento che abbiamo fatto prima. E' inutile fare il dossieraggio ed inviare lettere anonime su chi sta dietro ai diversi candidati. Aggiungo che, secondo me, quella che chiamano questione morale è interpretata in maniera distorta. Per come la intendo io, non si tratta di andare a capire chi è il candidato, tanto per fare il nome,  di Pino Giammarinaro o chi ha con se più vecchi volti della prima Repubblica dentro. La vera questione morale secondo me è un’altra. La maggior parte di coloro che in questa campagna elettorale ci riempiono di parole e di proclami su Marsala e su noi marsalesi, promettendo grandissime cose, lavoro, sviluppo, turisti in quantità e servizi che funzionano, sono gli stessi che, cambiando nome, partito, preposizioni, litigando e scornandosi tra loro, poi facendo pace, poi ricattandosi a vicenda, infine scomparendo per un po’ per poi tornare facendo finta di essere nuovi, tutte queste persone – dicevo – che conosciamo ad una ad una, e conosciamo i loro padri, perché anche loro facevano politica, e già sappiamo i nomi dei loro figli, hanno la grande responsabilità di aver governato Marsala, la provincia di Trapani, la Sicilia per l’ultimo mezzo secolo. E di averla ridotta in questo stato. Vogliono risolvere i nostri problemi, ma i nostri problemi sono proprio loro. Non c'è una questione morale. La politica a Marsala è una questione morale.

Caro Direttore,
da elettore di sinistra sono dispiaciuto perché la vostra testata, che credevo imparziale, ha dato spazio ad Ombra ed Adamo, dimenticando che a sinistra c’è un candidato, Gandolfo, che può facilmente inserirsi per il ballottaggio, e che anche Angileri ce la può fare. Evidentemente più della voglia di cambiare conta la pubblicità che vi pagano….

Giovanni


Gentile corrispondente,
poco prima delle elezioni un alto dirigente del Pd chiamò in redazione per dire che aveva le prove che il sottoscritto, direttore di www.marsala.it, fosse pagato da Annamaria Angileri. Pensi cos’è la vita. Ognuno vede le cose a modo suo. A sinistra sono convinti che D’Alì mi paghi sottobanco, altri dicono che Ombra si è comprato Rmc 101. Altri ancora ricordano che Peppe Gandolfo era, fino alla candidatura, proprio il presidente della radio. Parlano così le persone che non sono libere, e proprio perché non sono libere sono convinte che tutte abbiano un prezzo, confondendo la vendita di pubblicità di un giornale con la vendita delle persone che ci lavorano. Per noi non è così. Chiarito questo, non siamo stati noi ad impostare la campagna elettorale sul duello Ombra – Adamo, ma è stato il corso delle cose. La campagna elettorale è cominciata con Giulia Adamo che ha portato la notizia di un progetto della Regione sul porto di Marsala, e che ha attaccato frontalmente il Comune e Salvatore Ombra. Non potevamo non raccontare questo episodio. Gli altri candidati hanno fatto fatica ad inserirsi perché Ombra ed Adamo hanno occupato tutti gli spazi. Con questo non è detto che i due siano i migliori tra i sei candidati a Sindaco, ma sicuramente quelli che hanno fatto parlare nel bene o nel male più di se. Aggiungo anche – come nota di ringraziamento a tutti i nostri collaboratori, dal mio alter ego Francesco Timo, a Jana Cardinale, Pamela Giampino, Carlo Rallo, Pietro D’Angelo, Francesco Appari, che noi siamo stati la redazione che più di tutti ha cercato di seguire con puntualità e completezza la campagna elettorale. Lo possono dire tutti i candidati. Ce lo hanno già detto, in verità, e questo per noi è il riconoscimento più importante. Poi, già sappiamo che i supporter cinque candidati a Sindaco e 470 consiglieri trombati daranno a noi la colpa della loro mancata elezione. Ce ne faremo una ragione. 

Giacomo Di Girolamo
 



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