C'è molta preoccupazione nella cittadinanza perché si trova, al momento, senza ospedale e senza la struttura in sostituzione. In una nota congiunta, Giuseppe Alestra e Catia Catania, rispettivamente responsabili del "Comitato pro presidio di emergenza" e del "Movimento di azione popolare" sono molto critici nei confronti dell'Asp di Trapani.
A valutare le otto offerte concorrenti era stata una commissione di gara che, in prima istanza, avrebbe valutato le offerte dal punto di vista tecnico, successivamente quelle economiche. Ad accedere alla fase di valutazione sono rimaste tre ditte, la Si. Geri. Co spa di Catania, la Coscoop di Forlì e una Rti, un raggruppamento di aziende, fra cui una di Mazara, che si sarebbe aggiudicata la gara per un importo netto di circa 21 milioni e 240 mila euro.
La gara d’appalto per i lavori dell’ospedale era stata aggiudicata lo scorso 7 febbraio a una associazione temporanea di imprese composta dalle ditte Ciro Menotti, Musumeci costruzioni e Marino impianti. I lavori avrebbero dovuto iniziare in questi giorni.
La commissione, presieduta dall'ingegnere Francesco Costa, dirigente dell'Asp, nonché responsabile dei lavori, avrebbe ravvisato delle "discrepanze" in merito alle dichiarazioni della stessa ditta aggiudicataria e ha chiesto ai vertici dell'Asp di nominare un legale di fiducia che dovrebbe fornire un parere sulla regolarità della pratica di aggiudicazione.
Il legale è l’avv. Giuseppe Mazzarella del foro di Palermo.
«Insieme a gran parte della cittadinanza – si legge nella nota del Movimento – ritenevamo che alla luce delle rassicurazioni espresse nell’incontro svoltosi al Comune dal direttore dell’Asp Fabrizio De Nicola e dall’assessore regionale Massimo Russo e che erano state accolte di buon grado dal sindaco Nicola Cristaldi, entro poco tempo sarebbero cominciati i lavori di ristrutturazione all’ospedale. Eravamo stati rassicurati circa la celerità, l’efficienza e l’efficacia delle procedure messe in atto dall’Asp per l’aggiudicazione della gara d’appalto».
"Ho avuto modo di avere ragguagli sullo stato dell’arte per i lavori dell’Ospedale Abele Ajello" dichiara il vice sindaco Quinci, che ha parlato della vicenda con i vertici dell’Asp. "Il Direttore Generale mi ha confermato che a breve inizieranno i lavori di ristrutturazione del nosocomio mazarese. Dopo il controllo effettuato dagli uffici incaricati, la gara è stata aggiudicata alla ditta che nel bando aveva ottenuto il secondo miglior punteggio e che l’ASP ha già provveduto a escludere la ditta alla quale in un primo momento erano stati assegnati i lavori." "Assistiamo ad un melodramma senza fine" - afferma il deputato regionale, Toni Scilla. "L’azione politica e amministrativa deficitaria di chi avrebbe dovuto tutelare la nostra collettività oggi offre i risultati che avevamo pronosticato: Mazara si ritrova senza un ospedale e senza un presidio d’emergenza . È quanto mai urgente l’audizione che ho già chiesto in commissione sanità in Assemblea Regionale Siciliana al fine di fare chiarezza sull’intera questione. I mazaresi non possono subire un ulteriore attacco alla propria dignità, sarebbe opportuno che Russo e De Nicola si dimettessero”.
Il timore dei cittadini è che ci siano probabili ricorsi da parte delle altre ditte partecipanti alla gara d’appalto.
IL PERSONALE. Ed è polemica anche sul trasferimento del personale. “È un trasferimento in violazione del contratto di lavoro e quindi da revocare”. Sono le parole di Livio Marrocco, capogruppo all’Ars di Fli, a proposito dell’assegnazione temporanea di alcune unità amministrative del Presidio ospedaliero e Distretto di Mazara del Vallo presso l’Asp di Trapani. In un’interrogazione rivolta all’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, e al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, l’esponente finiano rivela che pochi giorni fa tramite due lettere la direzione amministrativa dell’Asp trapanese ha disposto a partire dal 23 aprile il trasferimento da Mazara di quegli addetti, destinandoli presso il settore Personale, contratti e convenzioni e il settore Provveditorato ed economato della sede centrale di Trapani. Poi Marrocco sottolinea: “Il trasferimento immediato è in violazione dell’articolo 18 del Contratto nazionale di lavoro e non indica il tempo massimo di trenta giorni per la mobilità d’urgenza. Negli anni scorsi si è assistito ad analogo “trasferimento forzato di personale” i cui effetti sono stati devastanti per la disaffezione indotta nello stesso e già sono intervenuti i sindacati di catagoria Cisal e Ugl”.