La Procura ha chiesto una pena di 7 anni e tre mesi di carcere per il trapanese che oggi vive a Pantelleria. I fatti risalgono al 2003-2004 quando la bambina allora aveva 6 anni, oggi è adolescente. La madre della piccola, divorziata, all’epoca lavorava come puliziera e più volte la bambina veniva lasciata a casa in compagnia dell’uomo, amico della madre, durante il turno di lavoro. Gli abusi, “baci sulla bocca e sulle parti intime", sarebbero avvenuti proprio tra le mura domestiche.
Accuse che sono state confermate in aula un anno fa dalla presunta vittima ormai adolescente. Oltre a lei sono state ascoltate durante il processo la madre e le sorelle della ragazza. La vicenda è saltata fuori proprio dai sospetti che aveva una delle due sorelle che aveva notato che potesse esserci qualcosa di strano tra l’amico della madre e la bambina. La denuncia è scattata dopo che la ragazza si rivolse agli assistenti sociali. Fu il pm Giulia D’Alessandro ad ascoltare in Procura la bambina.
Durante l’ultima udienza l’avvocato Antonio Cosentino, difensore di Capasso, ha chiesto nella sua arringa l’assoluzione del suo assistito. In sostanza il legale della difesa ha detto che tutto si fonderebbe solo su sospetti perchè “c’è un’assoluta mancanza di riscontri alle dichiarazioni rese dalla minore, che per altro non ha mai confessato nulla né alle sorelle, né alle assistenti sociali. E’ stata solo una sorella ad assumere l’iniziativa perché aveva dei sospetti. Ma la stessa, nel corso di una udienza del febbraio 2011, dichiarò che fino a quel momento nulla le era stato riferito dalla sorella più piccola”. Oggi dovrebbe replicare il Pm, prima della decisione dei giudici.