ECONOMIA A FONDO - “Bloccheremo di nuovo la Sicilia – dichiara Ferro – perché di fronte all’indifferenza del governo regionale e con Lombardo impegnato a evitare il processo, non possiamo più perdere tempo. Lombardo e i suoi assessori hanno snobbato l’economia siciliana che è andata a fondo”. Una nuova ondata di scioperi organizzati dagli autotrasportatori sta per abbattersi sulla Sicilia e sul resto dello Stivale. I sindacati di categoria sono sul piede di guerra a causa del continuo aumento dei costi del carburante e per il mancato riconoscimento dell’Ecobonus che, nonostante l’approvazione del Governo, non ha ancora ricevuto l’ok definitivo da parte della Commissione Europea. In più, la bufera scatenata dall’Imu ed il crescente disagio percepito dagli imprenditori per la mancanza di aiuti statali ha ridestato gli animi del movimento dei Forconi, che si dicono pronti ad inaugurare una nuova serie di iniziative eclatanti.
IL CALENDARIO DELLE PROTESTE - Due le date particolarmente calde per il mondo del trasporto su gomma. Il prossimo 28 aprile Catania ospiterà la manifestazione dell’Unatras (sigla di categoria di cui fanno parte FAI, Fita Cna e Confartigianato Trasporti). Non dovrebbero esserci grossi disagi per i cittadini. I trasportatori si limiteranno ad invadere il centro con 5 camion al seguito privi di rimorchio. Solo un piccolo assaggio in vista della grande mobilitazione nazionale organizzata per il 28 maggio da Trasportounito: i tir resteranno con i motori spenti per ben 5 giorni ed i Forconi siciliani daranno manforte coinvolgendo anche altre categorie particolarmente colpite dalla crisi, tra cui gli agricoltori. «Questa volta non saremo più soli, a differenza di quanto è successo nello sciopero di inizio anno - dichiara il leader del movimento Mariano Ferro – abbiamo già preso contatti con gli altri attori nazionali e nessuno potrà più accusarci di essere pilotati dalla mafia». Gli animi dei manifestanti sono già infuocati. Questa mattina, a Ragusa, una cinquantina di persone hanno bruciato provocatoriamente le partite iva davanti la sede della Camera di Commercio. «Dall'inizio dell'anno - continua Ferro - si sono registrati 26 suicidi di imprenditori dovuti alla crisi economica. La nostra intenzione è quella di organizzare un vertice con tutti i presidenti delle Camere di Commercio dell’Isola per chiedere al governo interventi urgenti in favore delle imprese. In caso contrario inviteremo i cittadini a non pagare l’Imu».