I distretti sono un insieme di imprese aggregate perchè condividono la stessa filiera e la stessa porzione di territorio. Sono rinosciuti dalla Regione con una legge del 2007 che garantisce per loro contributi e sostegno. Ma in realtà negli ultimi cinque anni i fondi, messi a disposizione dell'Unione Europea, sono stati sfruttati in minima parte, per l'incapacità dei distretti a partecipare ai bandi, e l'incapacità della classe politica regionale siciliana a saper cogliere le opportunità di sviluppo per il nostro territorio.
Adesso, l'Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana prende atto che per molti dei distretti c'è ben poco da fare, e stacca la spina. Sui 23 sin qui attivi addio a 11: Ceramiche siciliane (108 imprese soprattutto fra S. Stefano di Camastra e Sciacca), Ceramica di Caltagirone (90 pmi calatine), Filiera del Tessile Sicilia Orientale (fino al 2008 occupava 1.138 persone fra Bronte, Nebrodi ed Ennese), Florivivaismo siciliano (sull’asse Messina-Catania), Nautica da diporto e Nautica dei due mari (distretti gemelli, radicati nel Messinese e nel Palermitano), Olivicolo Sicilia Terre d’Occidente (oltre 300 imprese fra Trapani, Agrigento e Palermo), Pesca e Pescaturismo Siciliae (mille lavoratori distribuiti fra Trapani, Palermo e Catania), Plastica (un centinaio di imprese in tutta la Sicilia), Uva da tavola siciliana Igp Mazzarrone (773 unità lavorative a cavallo fra Catania e Ragusa), Vitivinicolo siciliano (103 aziende nell’Isola). I Distretti non hanno rinnovato i Patti triennali (scaduti lo scorso 31 dicembre) necessari alla successiva istanza alla Regione per proseguire l’attività. Naturalmente non significa che muoiono le imprese unite nei distretti, ma si riduce la possibilità di presentare progetti in comune.
Restano in piedi 12 Distretti. Di cui quattro, avendo già concluso l’iter di rinnovo del Patto triennale, sono ufficialmente confermati dall’assessorato: Agrumi di Sicilia, Cosvap Pesca industriale, Meccanotronica e Unico regionale cereali. In istruttoria, con tempi allungati per qualche documento mancante, altre otto realtà territoriali per le quali la conferma sembra comunque scontata: Etna Valley, Logistica, Materiali lapidei di pregio, Meccanica, Orticolo Sud-Est Sicilia, Ortofrutticolo di qualità Val di Noto, Pietra lavica e Vitivinicolo Sicilia Occidentale.
La Regione sta per concludere l’iter di riconoscimento per tutti i sette Distretti di nuova istituzione: Eda eco domus (bioedilizia, promosso dall’Ordine degli Architetti di Agrigento), Ficodindia del Calatino Sud Simeto (Catania), Lattierio-caseario (Ragusa e Agrigento), Dolce siciliano (Catania-Siracusa- Palermo); Legno e complementi d’arredo (Piano Tavola, nel Catanese), Carne bovina (aree interne della Sicilia).
E' quasi pronto un nuovo bando della Regione: 20 milioni per tre linee d’intervento: servizi comuni (tra cui promozione, marketing e logistica), eco-innovazione (risparmio energetico e idrico, riduzione di emissioni e rifiuti prodotti).
I fondi iniziali per i distretti erano di 140 milioni di euro, poi diventati 185. Non sono stati utilizzati che in minima parte. Nell'unico bando realizzato c'erano 99 milioni di euro di aiuti, ma le domande sono state presentate per appena 58 milioni di euro.