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15/04/2012 18:29:37

Scrive Francesco Messina, sulle elezioni a Marsala

Vorrei infatti esprimere il mio disgusto davanti a tali parole che mostrano la pochezza della cultura civica e politica dei nostri concittadini. Vengo e mi spiego. Intanto non capisco una cosa: “ma Giulia Adamo ‘importa’ persone da altre località? Ma della provincia? O pure da fuori provincia? E chi è l’impresa che affitta questa gente? Oppure sono persone vittima di una sorta di tratta di essere umani? In tal senso allora mi auguro che la magistratura indaghi al più presto su questi veri e propri crimini contro l’umanità commessi dalla Adamo.
Tra l’altro questa cosa che chi ha più gente guadagna punti davvero invoglia a utilizzare comparse da piazzare davanti ai comitati elettorali (semmai chiedete consiglio a Giulia che è lei che ha l’appalto del traffico di esseri umani per la provincia di Trapani). Ma l’aspetto più sgradevole della lettera è quello di dimenticare che il criterio che davvero dovrebbe essere utilizzato per valutare un candidato non è il numero di presenze, o il numero di manifesti (che invece suggerirebbe che il candidato migliore è quello che ha più metri quadrati di città coperti dal suo faccione). Ricordo infatti che quando la politica era diversa da quello che è diventato negli ultimi anni il criterio vero per la scelta del candidato era infatti il RINFRESCO e la nostra città era divisa in due correnti ‘politiche’ principali e cioè quelli che offrivano il rinfresco targato ‘Enzo&Nino’ e quelli che invece utilizzavano ‘De Gaetano’. In tal senso oserei dire che forse il bipolarismo in fondo l’ho abbiamo inventato noi a Marsala e malgrado questa forse non è la sede per dichiarazioni di voto io sono sempre stato dalla parte di ‘De Gaetano’. All’interno di queste due correnti poi ci si poteva impegnare in altre valutazioni politiche del tipo: “Runni si manciau chiossai?” oppure “Runni si manciau megghiu?” ma lì poi si finisce in valutazioni politiche personali e su ciò non mi dilungo.
Sempre a proposito delle presenze agli incontri elettorali faccio un’altra riflessione. Guardando le foto e i filmati degli incontri politici svoltisi a Villa Favorita ho notato che nelle prime quattro file ogni volta ci sono sostenitori, familiari e amici del politico o dei politici di turno, ma dalla quinta fila in poi secondo me avviene qualcosa di spaventoso, cioè dal 1993 (anno della prima campagna elettorale vinta da Salvatore Lombardo) si vedono le stesse persone, con gli stessi vestiti, le stesse espressioni e a prescindere dalla formazione politica che organizza la serata! Ma la Villa Favorita che fa, affitta le sedie con pubblico incorporato? E quando non si è in periodo elettorale (raramente per fortuna) che cosa ne fa di queste persone: le tiene prigioniere nei bungalows? O consente ai familiari di riaverle? Anche lì secondo me la magistratura dovrebbe fare luce.
E ora veniamo ad alcuni aspetti delle elezioni che a me da cittadino marsalese hanno colpito maggiormente. Iniziamo dai manifesti. Per me in questa categoria vince a mani basse quello della Adamo, per due motivi. Intanto per la presa per i fondelli fatta spudoratamente a Massimo Grillo usando lo slogan “Libera”, ma soprattutto per lo sguardo della stessa Adamo che sorniona sembra pensare “Massimo il fotografo mi ha detto di usare l’indice, ma io avrei usato un altro dito”.
Un’altra cosa che è emersa da queste elezioni e che mostra ancora una volta come Marsala davvero sia laboratorio politico all’avanguardia nel panorama mondiale, è il comportamento del PD. Solitamente infatti la sinistra (anche se forse è una espressione un po’ troppo forte se usata a proposito del PD) si è sempre caratterizzata per la capacità di autocritica, invece qui a Marsala siamo arrivati ad una fase nuova, più avanzata, di questa autocritica, cioè l’auto-disistima. Cioè la ricerca a tutti i costi di candidati di altri partiti per evitare di votare per uno del proprio partito. Io immagino un ingenuo militante del PD che dice ad un dirigente locale del suo partito “dai che stavolta prendiamo un sacco di voti” e quello lo guarda con gli occhi storti e gli risponde “ma chi si foddre chi voti pi niatri?!?!?!””. Io in tal senso allora suggerirei ai responsabili del PD di fare un passo ulteriore in questa direzione: lanciate una campagna per fare dichiarare il PD fuorilegge! Come si fece nel dopoguerra con il partito fascista. Chessò potreste usare come motivazione “colpevole di crimini contro l’umanità nella persona dei propri militanti ed elettori”. Su una cosa del genere un Veltroni secondo me vi seguirebbe in pieno.
E veniamo ai candidati.
Allora della campagna elettorale di Ombra finora la cosa più bella sono stati gli sguardi dei due assessori in-pectore Vinci e Bellina quando alla loro presentazione si sono trovati nelle prime file i Brutos della politica provinciale. Sguardo che in fondo ricordava quello di Giulia Adamo durante l’intervento della Lo Curto e che considerato il fatto che sono amiche d’infanzia trovo immotivato. Di Gandolfo ho trovato interessante invece il fatto di invitare ad un incontro politico un amico di Peppino Impastato, questa logica di dire “votate per me perché conosco a uno che è amico di un ragazzo ucciso più di trent’anni fa dalla mafia” secondo me è la prova che la proprietà transitiva in politica vale in pieno. Della Angileri invece mi sembra geniale l’idea di nominare tra gli assessori una che si occupa di cani abbandonati, infatti considerando che in politica ormai ci sono cani e porci credo che una persona che almeno ne capisce di cani sia un’ottima cosa, semmai attendo con impazienza un assessore che si occupi del lato suino del panorama politico, magari potrebbe optare per un macellaio o un esperto di insaccati.
E veniamo ai tre candidati ‘senza speranza’. Intanto è interessante l’idea del candidato Di Girolamo di voler fare sviluppare la città nel nome di Garibaldi, cioè trasformiamo Marsala in una specie di parco a tema, una Disneyland dove invece di Topolino e Paperino ci sono Garibaldi e Nino Bixio. Interessante è pure la motivazione con cui Rubbino suggerisci ai marsalesi di votare per lui e cioè poiché lui è “un vero figlio di Marsala”. Dichiarazione questa che in fondo smaschera gli altri candidati nessuno dei quali purtroppo è marsalese. Infatti Di Girolamo è svizzero, Giulia Adamo è bionda e quindi non è manco siciliana, Martino Morsello è francese (all’anagrafe Martin Marceau, ma non è parente di Sophie), Angileri e Gandolfo malgrado rozzi tentativi di cambiare i lineamenti con operazioni di plastica facciale si vede che sono asiatici, ed infine Ombra non può essere marsalese perché è imprenditore (tra l’altro il cognome vero nessuno lo conosce, quando ha scelto di fare finta di essere marsalese ha ironicamente scelto il cognome Ombra poiché si occupa di impianti di illuminazione).
Poi è molto interessante la lotta per il voto degli abusivi tra Rubbino e Morsello. Rubbino infatti ha detto: “bisogna tenere conto che i nostri marsalesi hanno speso per queste case, queste casette, fior di soldi e bisogna guardare con attenzione e difendere i marsalesi”. Cioè io ti devasto la città con i miei soldi quindi un po’ mi devi anche rispettare. Per esempio: ammettiamo che uno è collezionista di rifiuti tossici (è quasi come la filatelia) e si compra un bidone di percolato da discarica che riversa sul bagnasciuga di una nostra spiaggia, ecco secondo questa logica se un cittadino si trovasse presente allo sversamento invece di dirgli “ma che c…o fai?” dovrebbe prima fare due domande “ma il percolato lei se lo è comprato con i suoi soldi?” e poi “lei è marsalese?” se quello risponde no allora si può fare denuncia e prendere a parulazze il ‘collezionista’ di cui sopra, ma se invece il simpatico sversatore risponde che sì la sua passione per i rifiuti tossici se la paga con i suoi soldi e che sì è marsalese doc allora niente, non dire e non fare assolutamente niente, semmai aiutatelo nell’operazione che oserei definire di ‘miglioria’ delle nostre coste.
L’altro candidato che punta sul voto degli abusivi è Morsello, il quale ha detto testualmente “se la magistratura non mette un freno al discorso sulla legalità, qua noi non ci usciremo più nessuno”, e anche io su questo discorso lo seguo anzi io direi pure di chiedere ai medici di Marsala di mettere un freno al discorso della salute e ai produttori di vino di mettere un freno al discorso della vendemmia.
Però questi candidati che ho definito ‘senza speranza’ devo dire ci hanno un po’ deluso finora. Infatti così come si sono sbilanciati sugli abusivi potrebbero sbilanciarsi sia sugli assessori che sul programma. Faccio un esempio Di Girolamo ha detto che avrebbe nominato 6 donne. Ma a che ci sei - dico io – sbilanciati. Non dire che i nomi te li tieni per te. Chianta 6 nomi, tipo: Margaret Thatcher, Emma Bonino, Margherita Hack, Ambra e le gemelle Kessler. Anche per Rubbino e Morsello sparate nomi di assessori a caso, per esempio: Sgarbi, Helmut Kohl, Giovanni XXXIII e Pupo. Che ve ne fotte? Almeno vi divertite e fate scialare pure a noi.
Sulla questione del turismo ‘mordi e fuggi’ proponete per esempio di mettere la dogana agli ingressi della città e sotto la scritta ‘Marsala’ di fare scrivere ‘o una settimana o niente’.
Oppure sul porto prendete una posizione comune. Per esempio fate un comunicato stampa congiunto in cui dite: “Porti facciamone due, uno rinnovando il vecchio porto e poi se proprio Ombra vuole investire nella sua città, allora renda navigabile il fiume Sossio e si fa un porto a Ciavolo e gli diamo una concessione di 4000 anni”.
Invece devo dire con amarezza che Morsello invece di radicalizzare la campagna elettorale, con la nomina di una pugilessa sembra invece optare per una svolta moderata, dalle furcunate ai cazzuttuna. Operazione nella quale ci vedo un futuro apparentamento con l’UDC.
Infine una parola sui candidati consiglieri. Ho trovato interessante la scelta da parte di uno dei candidati di usare come slogan una frase di Steve Jobs “Think different”, a parte il fatto che secondo me bastava dire solo “think”, credo che il candidato consigliere sovrastimi la conoscenza della lingua inglese dei suoi concittadini, basti pensare che diversi anni fa a Marsala un gruppo di ultras marsalesi si erano dati il nome “Losers” nome che chi mastica un minimo di inglese sa che significa letteralmente “perdenti” e in senso colloquiale è utilizzato con il significato di “sfigati”. Pertanto trovo coraggiosa la scelta di questo candidato di tagliare a priori dal suo potenziale elettorato un buon 80% della popolazione votante. Detto ciò comunque noto che almeno lui davvero ‘pensa’ e delle idee ce le ha. Invece trovo straordinari quelli che non hanno nessun programma da presentare agli elettori e puntano tutto sulla foto. Ma allora - dico io - invece di mettere foto vostre mettete foto di Brad Pitt, George Clooney, tanto non è che quelli lo sapranno mai. Un po’ di fantasia per favore! Questi candidati che puntano tutto sulla foto hanno un’idea meravigliosa degli elettori, cioè loro pensano che quando uno deve decidere per chi votare si guarda le foto, magari si consulta con i familiari e dice: “ma secondo te chi è venuto meglio nella foto?”, “secunnu mia chiddru”, “sì, ma chiddru è troppo sorridente”, “sì, ma l’avutru avi a giacca e avi chiù capiddri”.

Per concludere. Mi auguro che davvero la città sappia risolvere una volta per tutte quello che davvero appare da sempre il vero problema di Marsala e che come emerge dalle interviste da voi fatte non è altro che quello dell’uso del se e congiuntivo.
Grazie per l’attenzione e le assicuro che fin quando continuerà a pubblicare lettere meravigliose come quella in cui si diceva ‘c'era più gente da Ombra che da Giulia Adamo’ continuerò certamente a seguirla.

Francesco Messina
 



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