La Carta del Turismo sostenibile costituisce un documento programmatico nel quale si evidenzia come il turismo possa contribuire in maniera positiva al raggiungimento di importanti obiettivi socioeconomici, ma anche essere causa di degrado ambientale e perdita di identità. Si comprende facilmente, insomma, come il turismo debba essere ecologicamente sostenibile nel lungo periodo, economicamente conveniente, rispettoso delle comunità locali e dell’ambiente. Un percorso lungo e difficile, che deve tradursi oggi in un cambiamento di mentalità e nell’applicazione di “buone pratiche” in grado di coinvolgere politiche territoriali, urbanistica, attività culturali, trasporti, uso delle acque, consumi, produzione di rifiuti, sicurezza. E tutto ciò attraverso il contributo di tutti gli attori coinvolti: enti pubblici, operatori privati, associazioni, cittadini, turisti.”
La creazione e/o il rafforzamento di offerte turistiche innovative sui mercati nazionali ed internazionali, devono mettere in primo piano la sostenibilità ambientale e sociale dello sviluppo turistico e le opportunità offerte dal nostro territorio in termini di risorse culturali e naturali. Nella definizione delle strategie per il rilancio della competitività del settore turistico non dobbiamo trascurare le altre specificità presenti sul nostro territorio (aree rurali, sistemi costieri, lacuali).
Il senso della nostra azione politica deve puntare alla valorizzazione della destinazione turistica “Marsala” da leggere in prospettiva, considerando che oltre il 30/40% degli arrivi turistici mondiali (1,5 miliardi di arrivi in totale) previsti al 2020 (dati forniti dall’Organizzazione Mondiale del Turismo) dovrebbe essere concentrato nel Mediterraneo.
Ho sempre detto e sostenuto che Marsala è il baricentro del Mediterraneo, il mio ed il vostro “Mare Nostrum”. In una città come la nostra insistono ed esistono realtà storico/artistiche/ambientali. La natura e la cultura sono strettamente correlate e di conseguenza si forma una stretta relazione tra tipologie turistiche come “ecoturismo o turismo rurale” con “l’enogastronomia”, “l’artigianato”, il “folklore”, la “vacanza attiva”, lo “shopping”, gli “eventi” e gli “aspetti storici o artistici” della città. Da una indagine dell’ENIT l’Italia risulta al primo posto nella memoria collettiva straniera “come luogo di vacanza”. Questo dato testimonia la forza del modello Italia e del turismo in maniera specifica ed è, dunque, un dato da gestire e una ricchezza da alimentare in modo attivo e consapevole.
Vorrei concludere queste mie considerazioni con le parole di Robert Kennedy: “Alcuni uomini vedono le cose come sono e dicono:”Perché?” Io sogno le cose come non sono mai state e dico: “Perché no?”
Giancarlo Montesano
Presidente di Fare Ambiente Marsala