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11/04/2012 04:56:01

Il caso dell'immigrato - spazzino alla Processione del Giovedì Santo. Il Vescovo: "Dov'è lo scandalo?"

Una polemica nata su Facebook, poi ripresa da www.marsala.it. Secondo Mogavero "Ogni occasione è buona per sollevare polveroni. E mi è necessario intervenire come pastore proprio perché nella gratuità di facili commenti si tirano in ballo miei confratelli e si arriva finanche ad ipotizzare eventuali scelte dal sapore razzista. Nulla di più grave soltanto pensarlo".

Per Mogavero è "sconfortante" che "ad innescare le polemiche sia stata la pubblicazione di una foto - risultata in effetti denigratoria - da parte di un utente di Facebook che opera, peraltro, nell’ufficio stampa del Comune, come rilevato da taluni organi di informazione".

Il riferimento è al collega Sandro Tarantino, che è stato uno dei primi a commentare su Facebook la vicenda, e a pubblicare la foto poi ripresa da www.marsala.it. Va detto però che Tarantino non è stato assolutamente il primo a commentare la vicenda, nè la sua foto aveva carattere denigratorio, ma solo di testimonianza. Lo stesso Alessandro Tarantino, tra l'altro, è intervenuto tra i tanti commenti di www.marsala.it, per spiegare meglio il suo pensiero: "Fotografando quell'immagine ho pensato che un incaricato avesse avuto il compito di TRUVARI A UNO CHI COGGHI... e che tale incaricato abbia fatto un gesto di beneficenza scegliendo - in assenza di volontari - un uomo di colore. E gli ha fatto pure indossare un costume: ma questa figura non esiste nella processione ! Ecco, non ci vedo razzismo, ma superficialità dell'incaricato e, ovviamente, corresponsabili tà di chi gestisce. Avrebbero fatto bene ad inserire un altro personaggio di colore - un apostolo, un centurione... - proprio per non generare equivoci e fugare dubbi discriminatori. Massimo Pastore resta per me una persona sensibilissima, ma ha peccato di scarsissimo controllo". Questo ho scritto su FB. La scelta è stata concordata con padre Jean Paul? Bene, mi conferma che non c'è stata discriminazione . Per il resto, libertà di pensiero".

Padre Jean Paul è prete di San Matteo. Secondo alcuni membri della confraternita di Sant'Anna sarebbe stato lui ad indicare agli organizzatori la persona poi incaricata di raccogliere lo sterco dei cavalli. Eppure è lo stesso sacerdote a smentire questa circostanza: "Non voglio entrare nella polemica. voglio solo segnalare che, né da vicino né da lontano, mi sono interessato alla sacra rappresentazion e e dunque non ho potuto indicare nessuna persona da "schiavizzare" nella processione, e nemmeno conosco l'attore in questione."

Continua nella sua nota Mogavero: "È proprio il caso di creare tanto scandalo? L’uomo di colore ha dato la propria disponibilità all’organizzazione della Sacra rappresentazione, avendo bisogno di guadagnarsi da vivere. E così ha svolto un servizio dignitoso e remunerato. Questa scelta degli organizzatori è stata motivata dal fatto che lo scorso anno non è stata effettuata la pulizia da parte dell’Aimeri, come concordato. Questa volta l’organizzazione, pur non essendone tenuta, ha scelto di provvedere direttamente per il tramite di una persona di fiducia. Se tale incarico è ritenuto scelta razzista bisognerebbe ritenere ugualmente razzista l’affidare il servizio di igiene pubblica a coloro che vengono ingaggiati. Dove sta, perciò, lo scandalo se a svolgere questo servizio è stato un nostro fratello immigrato bisognoso di lavorare che ha offerto, a tal proposito, la propria disponibilità?».

Ieri era intervenuto su www.marsala.it a commento della vicenda anche il direttore artistico della processione, Massimo Pastore (che nulla c'entra nella gestione delle "risorse umane"): "Non ero stato informato di una simile decisione presa da chi si è occupato degli aspetti logistici della "processione". Personalmente non mi ero neanche posto il problema di chi dovesse farlo, avendo ricevuto l’incarico di occuparmi solo della recitazione dei quadri della “processione”. Ma noto una certa perniciosa, pruriginosa cattiveria e malafede, in quanti stanno pontificando sullo scandalo e sulla natura razzista di una simile scelta. Chiesto lumi all’organizzazione della logistica della “processione”, mi è stato riferito che il signore di colore si è offerto lui di adempiere un simile umile compito. Altro non so. Ma trovo disgustoso e ignobile che qualche "anima pura" si permetta di insinuare che in questa scelta abbia influito una qualche morbosa motivazione razzista e discriminatoria, mia o di chicchessia".