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05/04/2012 04:10:15

L'amaro...calice. Polemica sulla pubblicità nell'ultimo numero di "Condividere"

La polemica nasce dalla presenza, in prima pagina, di una doppia manchette pubblicitaria con la presenza dei noti marchi marsalesi di Bianchi Distillati e dell’Amaro Segesta.
Una cosa che non è andata giù a Vittore Saladino, volontario della Caritas che ha attivato a Marsala un gruppo per la lotta all’alcolismo, il “Club Alcologico Territoriale” di Marsala. Il pdf del giornale lo potete scaricare cliccando qui. Queste le parole di Saladino: “Mi è spiaciuto tantissimo constatare che sull’ultimo numero di Condividere, per far fronte alle spese di gestione del giornale diocesano, si sia fatta pubblicità ad una nota marca di super alcolico. Sono del parere che per la Chiesa sia eticamente e moralmente inaccettabile promuovere una delle sostanze che è causa di uno dei mali peggiori dei nostri tempi. È infatti ormai certo che la comunicazione commerciale finalizzata alla promozione e alla vendita di prodotti alcolici rappresenta uno dei principali fattori correlati all’aumento dei consumi di alcol. L’alcolismo oggigiorno può essere considerato come una piaga sociale mondiale che causa ogni anno milioni di vittime. In Italia abbiamo 30.000 morti causati direttamente dall’alcol ed altrettanti morti indiretti ( guida in stato di ebbrezza, suicidi, omicidi) con costi economici e sociali molto elevati. Tale pubblicità contrasta palesemente con le attività che la Chiesa ha promosso al suo interno: corsi contro alcol e droga, e si è affiancata ad altri enti per educare la comunità ad essa esterna alla prevenzione dell’alcolismo e della tossicodipendenza”.

Claudio Bianchi, manager dell’azienda di famiglia rimane sbalordito di fronte alle accuse di Saladino: “Apprezzo l'opera di Saladino, come di tutti i volontari che si impegnano nel sociale, ma non capisco perché in certi ambienti del volontariato ci lamenta sempre della mancanza di contributi da parte dei privati e poi invece si critica chi sostiene un progetto come quello di Condividere con una piccola ed innocente inserzione pubblicitaria”. Aggiunge Bianchi: “Non sto dicendo che a caval donato non si guarda in bocca. Però bisogna sempre stare attenti a dare patenti di moralità, soprattutto in campo commerciale, perché se prendiamo per vero le parole di Saladino, e cioè che è immorale la pubblicità di un alcolico, allora sono nell’immoralità le cantine che rappresentano ancora oggi la spina dorsale dell’economia marsalese”. Conclude Bianchi: “Il nostro impegno è stato sempre quello per invitare i consumatori a bere responsabilmente e consapevolmente. Non è da ricercare nella nostra piccola pubblicità una delle cause dell’alcolismo, ma nella mancanza di cultura e  nei comportamenti abbrutiti di molti giovani che consumano mix di alcolici e di altre bevande, combinati magari con l’uso di qualche droga”.
Per tagliare la testa al toro, Bianchi si dice comunque disposto a togliere la pubblicità “incriminata”: “Vengo incontro a Saladino e alle sue perplessità – dichiara – e sono disponibile a eliminare la pubblicità , lasciando tuttavia intatto il piccolo contributo per la stampa e la diffusione del giornale. Al posto dei marchi, magari si potrà mettere il mio nome o quello dell’azienda…