donna o uomo che tu sia, questa lettera nasce da una esigenza profonda, maturata nel corso di tanti anni, e dopo avere assistito al succedersi di Amministrazioni le più diverse ma per lo più accomunate dagli stessi, tanti, “vizi” originali e dalle ahimè, scarse, "virtù".
Nel corso degli ultimi anni (direi una quindicina, soprattutto) la nostra Città ha subito una decadenza in tutti i campi, ritengo non facilmente riscontrabile nella sua storia recente e difficilmente tale opinione può, francamente, essere confutata.
I nostri concittadini hanno progressivamente perso quel senso di appartenenza, quell’ orgoglio di far parte di una “civitas”, di una comunità cittadina che ha radici comuni e millenarie. Si è progressivamente attenuata fino a quasi scomparire anche la capacità di lottare per i propri diritti, sostituita da una diffusa mentalità rivolta solo al privato e al particolare e non a quanto può invece servire a migliorare la qualità di vita di tutti.
Sfido chiunque a trovare un ambito in cui la Città non sia peggiorata in questi anni: dalla viabilità ai collegamenti (intra ed extraurbani, autostradali, marittimi e aeroportuali), dalla visibilità al turismo (serio, programmato, strutturato), dalla Cultura alla Scuola e allo sport’, dall’industria, all’artigianato, all’agricoltura, e così via dicendo.
I nostri ragazzi o non trovano lavoro o sono costretti ad una precoce emigrazione culturale-formativa al Centro-Nord (qualcuno un giorno si prenderà la briga di calcolare – non solo il costo economico, però! – quanto la nostra Città deposita nelle casse delle Università e delle città non siciliane tra affitti, tasse, viaggi aerei, mantenimenti vari?). La maggioranza di loro non tornerà, rassegniamoci. E così il gap culturale ed economico con il resto d’Italia sarà destinato inevitabilmente ad aumentare. E quali classi dirigenti aspettarci per il futuro?
Sogno una Città più vivibile, dove i giovani possano programmare la loro formazione e il loro futuro. Sogno una Città dove i non più giovani e gli anziani operino e vivano con un orgoglioso senso dell’appartenenza e coscienza delle proprie radici. Sogno una Città dotata di Servizi con la “S” maiuscola, dove non sia utopistico prendere un bus urbano per spostarsi o un treno senza dover utilizzare i propri mezzi di trasporto e dove il centro storico sia chiuso al traffico e si possa circolare a piedi, in bici, o con mezzi pubblici piccoli ed ecologici. Dove la cura e il godimento del verde e dei beni paesaggistici, storici ed archeologici non sia limitato solo a giornate dedicate ma sia piuttosto una routine quotidiana. Per i turisti ma, soprattutto, per tutti i cittadini e non fruibili solo da pseudo élites culturali: anche in tale maniera ci si riappropria del proprio passato e si possono costruire i presupposti,anche lavorativi ed imprenditoriali, per le nuove generazioni!
A pensarci bene il Candidato Sindaco “ideale”, per tanta gente che la pensa come me, è bello e trovato! Basta che questi stili un programma che metta MARSALA al centro dei propri propositi e che ricalchi le linee sovra succintamente esposte!
Ma credimi, a fare “promesse” siamo tutti bravi! Siamo stanchi di programmazioni solo in clima pre-elettorale: auspichiamo che ci amministri gente che nei particolari ci dica come, con quali mezzi, con quali meccanismi burocratico-amministrativi-politici, con quali persone, con quali alleanze (stabili) e consulenze tenterà di attuare il suo disegno programmatico. E questo praticamente! Che ci dica quali sono reali fattibilità e criticità per attuarlo! Ma ora, prima delle elezioni! Questa Città è stanca di essere vituperata, travisata, prostituita ad interessi familiari o di clan, scavalcata, “seconda” ad altre realtà, cancellata quasi dalla toponomastica e dalla geografia delle città italiane che contano!
Il nostro voto andrà a chi farà di tutto per ridare a Marsala il ruolo e posto di centralità, che le compete per storia e lignaggio, nell'economia, cultura, turismo, sanità, trasporti, nella nostra Regione.
Chi governa la Città dovrebbe avere, infine, un compito non solo meramente amministrativo ma anche una responsabilità di tipo "etico": l'educazione "civica" delle nuove generazioni e la ri-educazione alla cultura della legalità e alle normali regole di convivenza della popolazione adulta passano, ineluttabilmente, attraverso la ripresa e valorizzazione, da parte di chi ha l'onore e l'onere della guida, dei fattori storici e culturali che ci accomunano, piuttosto che quelli che ci dividono.
Tanti Auguri, ma soprattutto, se mi permetti, caro candidato/a, un in bocca al lupo a noi Marsalesi!
Michele Abrignani