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28/03/2012 21:32:39

Progetto POR di Educazione alla legalità. Manifestazione conclusiva alla scuola "Garibaldi"

Coniugare il rigore della ragionevolezza e la fantasia del gioco possono essere due dei poli di attrazione su cui innestare la migliore cultura della legalità e della cittadinanza attiva e responsabile proprio al fine di educare i cittadini di domani a una sempre maggiore consapevolezza dei loro diritti e dei loro doveri. In questo senso, con il progetto “LEXLAB”, Laboratorio Multidisciplinare di Educazione alla Legalità e cittadinanza attiva finanziato dall’Unione Europea e dalla Regione Siciliana annualità 2010-2011, il 1° Circolo Didattico “G. Garibaldi” di Marsala ha inteso realizzare un percorso innovativo e sperimentale.
Venerdì 30 marzo, alle ore 18.00, la storica scuola di via Rubino, diretta dalla professoressa Rosanna Genco, si aprirà alla città per proporre tutte le attività realizzate all’interno del progetto, attività che hanno visto alunni e genitori impegnati nei laboratori creativi ed esperienziali di teatro, musica, scacchi, cinema, scenografia, sport e pittura, manipolazione condotti da esperti esterni e da insegnanti tutor coordinati dalla dottoressa Cesarina Perrone. La manifestazione, alla quale tutta la cittadinanza è invitata, si svolgerà come una sorta di visita guidata all’interno degli spazi del I Circolo, nei locali della scuola dell’infanzia “Garibaldi 1” con ingresso dalla piazzetta San Gerolamo. Verranno allestiti spettacoli, esposizioni, proiezioni e anche una partita di scacchi teatralizzata e disputata da “pezzi” viventi su una grande scacchiera “en plein air”. “Con la partita degli Alfieri della legalità – spiega Cesarina Perrone - abbiamo voluto promuovere il concetto e la pratica della legalità anche attraverso lo studio e la pratica del gioco degli scacchi, inteso non solo come potente strumento di concentrazione e riflessione strategica, ma anche come modello di un gioco dove il movimento e la stessa possibilità di far funzionare il meccanismo del confronto, possono verificarsi solo a patto che i due giocatori si “sfidino” su un terreno regolato dal rispetto di regole e mosse condivise. Ci è sembrata un’efficace metafora, questa, della stessa convivenza civile e democratica, dove il benessere e la felicità dello stare insieme non possono realizzarsi se non a condizione di muoversi su traiettorie riconosciute, rispettate e praticate da tutti.
“Del resto, la scuola primaria – continua Cesarina Perrone - ha a che fare con quella materia incandescente e preziosa che è l’animo e la testa di un fanciullo che si affaccia, carico di speranza e innocenza, sulla soglia del vivere sociale e del futuro. E noi siamo convinti che, come dice Vito Piazza (allievo di don Milani), con tutto il rispetto, le materie che contribuiscono a fare il programma, non varrebbero la carta in cui sono scritte se non servissero a far diventare migliori gli alunni, a formare un cittadino democratico consapevole dei propri diritti e dei propri doveri e, soprattutto, capace di pensare gli altri”.