Invito queste stesse organizzazioni a pensare a tutte le famiglie del loro paese che vivono in situazioni di disagio e che nonostante tutto devono affrontare situazioni di gravi malattie, chiedo a tutti voi di aiutare queste persone che forse abitano nella porta accanto alla vostra e che per timore o perché non vogliono perdere la loro dignità, non vi chiedono il loro aiuto.
Queste sono le persone che vanno aiutate per prime e per rispettare la loro dignità, sono disponibile ad aiutarvi e a segnalarvi, nel rispetto della privacy, a sostenere quei genitori che hanno i loro figli malati e per curarli si devono recarsi all’estero, per sostenere quei mariti e quelle mogli che devono prendersi cura del loro congiunto e che per farlo devono partire e non possono, chiedo a questa comunità di prendersi cura di se stessa di farsi carico dei più deboli e di superare in modo unito e solidale questo momento di crisi diventando se possibile più forte e coesa di prima.
La crisi economica ha colpito duramente questa cittadina, che oggi si trova in ginocchio.
Tutti i settori produttivi sono fermi, nonostante gli sforzi per dare slancio al turismo e pubblicizzare le qualità del mare e del territorio, a causa della crisi mondiale, il calo delle presenze ha provocato una drastica riduzione degli introiti da parte di tutte le strutture, i loro proprietari si sono trovati a far fronte ad impegni presi con le banche superiori alle loro entrate.
La crisi ha bloccato anche i cantieri, lasciando a casa molti operai, l’agricoltura che in tempi di crisi è stata la salvezza di molti residenti in passato, con l’abbandono dei giovani delle terre, molti imprenditori agricoli avevano assunto gli extracomunitari quindi i campobellesi, paradossalmente si sono trovati senza lavoro.
L’assenza di una amministrazione comunale negli ultimi mesi ha aggravato ulteriormente la situazione del paese visto che molti nuclei si trovano oggi senza copertura assistenziale, privi cioè del banco alimentare in quanto a fronte di 100 pacchi erogati al mese vi sono 250 richieste e privi di sostegno nei momenti di crisi familiare quali malattie e cure fuori regione.
L’ufficio di Servizio Sociale ogni giorno si trova ad accogliere sempre nuove richieste di contributi da parte di famiglie per diversi motivi:
- Problemi sanitari, (difficoltà a pagare le prestazioni sanitarie o semplicemente a raggiungere il posto della visita);
- Insolvenza a bollette enel o del gas;
- Difficoltà ad acquistare beni di vestiario e di prima necessità;
- Difficoltà ad acquistare libri e quanto occorre per assolvere all’obbligo scolastico dei figli minori.
Si vive in uno stato di continua emergenza sociale, in cui i nuclei già fragili, stanno pagando un prezzo altissimo al limite della sopravvivenza.
Inoltre nuclei che mai prima di adesso si erano rivolti a questo ufficio oggi chiedono aiuto, un aiuto che al momento non può avere una risposta istituzionale.
Ma ogni persona, ogni comunità ha la capacità di trovare le risorse per andare avanti e per sollevarsi nei momenti di maggiore difficoltà, per tale motivo, io chiedo ai membri di questa comunità di aiutarsi a vicenda, molto stanno facendo la Chiesa e la Caritas ma chiedo uno sforzo a tutti i cittadini di Campobello che non hanno mai fatto volontariato e che non si sono mai occupati degli altri di fare uno sforzo e, nel loro piccolo, sostenere chi ha più bisogno.
Molte risorse ci sono ma dobbiamo imparare a riconoscerle: ad esempio sono stata contattata da familiari che a seguito di un decesso del loro congiunto mi hanno chiesto di devolvere le somme a favore di famiglie che dovevano recarsi al nord per un intervento e nel rispetto della privacy, questo è stato fatto.
L’Assistente Sociale
Giovannella Falco