Lo ha scritto Tommaso Spadaro e pubblicato il Centro Stampa Rubino.
Il libro racconta la vita di un marsalese che davvero ha inciso positivamente sul corso delle cose di questa città: il dottor Antonio Spanò, barone di San Giuliano.
Fu l’ultimo Podestà e il primo Sindaco di Marsala (così nominato dagli Alleati dopo il bombardamento dell’11 maggio1943), poi Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
Scomparso nel 1974: era, dunque, da tempo venuto il momento di intitolargli un luogo significativo di Marsala.
In questi giorni, nel silenzio dell’ufficialità, chi decide queste cose (la Commissione Toponomastica ? Il sindaco ? la Giunta?) ha scelto di intestargli una stradina anonima (appunto) e decisamente “scògnita” – dalle parti di via Istria – per la quale non passa mai nessuno e sulla quale si affacciano solo un paio di condomini e più … consistenti spazi a verde incolto (cioè erbacce infestanti).
I familiari ne hanno dolentemente fatto scoperta e se ne sono rammaricati.
Da cittadino (senza altre referenze), me ne sento offeso.
E credo che vada presto posto un rimedio a questa autentica ingiustizia.
Infatti, aver voluto dedicargli quel segmento stradale si traduce nell’averlo confinato nel dimenticatoio.
Se la strada (pur di periferia) fosse stata più evidente e più vissuta, si sarebbe data (la doverosa) evidenza ad un uomo il cui vissuto è ancora … vivo nella memoria di non pochi marsalesi di tutte … le origini e fasce di reddito !
Ancor più giusto sarebbe intitolargli un toponimo più centrale e comunque legato alla storia magari recente della marsalesità (per esempio, il tratto antistante la Villa del Rosario, ove Antonio Spanò salvò molti concittadini dalle macerie del bombardamento).
Il Vomere custodisce un inestimabile patrimonio identitario dei nostri ricordi.
E sono certo che sosterrà anche questa causa buona e giusta.
Diego Maggio