Processo per stalking alla Capitaneria di Mazara. Parla Vaccari: "Un periodo da incubo"

Un incubo per i soprusi che avrebbe subito dal suo superiore, Claudio Manganiello, allora vice comandante. E poi c’è quel tentativo di violenza sessuale compiuto, secondo l’accusa, dal capo di prima classe Gianluca Perrone che durante il turno di notte l’avrebbe baciata in bocca contro la sua volontà.
In Tribunale la ragazza ha confermato le accuse mosse ai superiori. Come Manganiello, che l’avrebbe ripetutamente rimproverata davanti ai colleghi per motivi futili o colpe non sue.
“Quasi tutti - ha dichiarato la Vaccari - entravano in Capitaneria senza berretto e nessuno, tranne me, veniva rimproverato. Io indossavo quasi sempre il berretto. Solo una volta non l’avevo sul capo e fui richiamata da Manganiello, che mi ha rimproverato pure quando mi intrattenevo con un’impiegata civile, Piera Giardina, o quando prendevo il caffè con altri colleghi. Non ricordo di preciso le parole, ma il tono era autoritario. Manganiello alzava la voce e mi terrorizzava. Da lui continuavo a subire persecuzioni, anche con note di demerito, provvedimenti disciplinari e rimproveri per colpe non mie, ma di qualche altro collega”. Le sarebbe stato ordinato anche di fare le pulizie in caserma, e vietato di mangiare una pizza.
“Un maresciallo - ha aggiunto Vaccari - mi invitò alla mensa e mi offrì una pizza. Mancava mezz’ora all’inizio del mio turno di servizio. In sala mensa, in borghese, c’era Manganiello che cenava e che alzando la voce mi disse: ’Che ci fa lei qua? Posi la pizza e vada in servizio’. Io, mortificata, me ne andai. Altri pranzavano e cenavano senza problemi. Manganiello, a volte, pure con i suoi figli”.
Manganiello è accusato di stalking, maltrattamenti sul luogo di lavoro, calunnia, abuso d’ufficio e omessa denuncia. Perrone è invece accusato di violenza sessuale. Sono imputati anche i marescialli Alberto Urso, per omessa denuncia, Gualtiero Migliorini e Concetto Cappuccio, anche loro accusati di omessa denuncia e anche per avere cercato di convincere la Vaccari a rimettere la querela.