Oggi le arance dal Marocco sbarcano a Palermo a 30, 35 centesimi al chilo. Un prezzo che, grazie agli attuali dazi doganali, equivale più o meno a quelli applicati sulle arance siciliane. In futuro potrebbero arrivare a 17, 18 centesimi al chilo. Discorso simile per limoni e zucchine. E' una guerra, e non ci difende nessuno.
Un gruppo di agricoltori aderenti a Cia e Coldiretti.
Gentili corrispondenti,
i nostri incubi notturni sono popolati da un nuovo mostro. Dopo il gatto Mammone, l’ultimo dei serial killer, i rincari della benzina, le nuove tasse di Monti, arriva anche un altro incubo a lasciare insonni noi siciliani: le arance venute dal Marocco.
L’Unione Europea, come avete ricordato, ha infatti chiuso questo accordo di libero scambio con il Marocco. Lo stato africano potrà esportare ed importare da e verso l’Europa i suoi prodotti agricoli, senza i dazi di oggi.
In Sicilia la reazione degli agricoltori e dei politici è stata violentissima. Che tragedia! Arrivano le arance del Marocco e ci faranno fuori .
E giù come al solito tutto il cotillon di reazioni: ordini del giorni nei consigli comunali e provinciali, proteste in piazza, interpellanze parlamentari, nuovi argomenti per i Forconi per assediare i palazzi del potere.
Le arance del Marocco, dunque. Peggio della carestia, delle cavallette, dell’Irap.
Sarà. Ma a me le arance del Marocco non fanno paura. Anzi, le ho prese anche in simpatia.
Mi fa paura questo modo tutto provinciale ed ignorante di intendere la globalizzazione a proprio piacimento, per cui ci spelliamo le mani di applausi quando i nostri vini arrivano nei mercati esteri, dalla Russia alla Nuova Zelanda. E poi ci disperiamo quando un prodotto straniero arriva qui nelle nostre tavole. Si chiama libero mercato, questo essere tutti nello stesso campo di gioco. E nel libero mercato vince chi vende al minor costo le cose migliori.
Forse abbiamo paura delle arance venute dal Marocco perchè sono migliori e meno care?
Il dubbio mi viene. Anche perchè sull’agricoltura siciliana bisogna finalmente dire la verità. La crisi del settore - terribile - non nasce da molto lontano. Nasce proprio dal cuore dell’isola. Negli anni è stato allevato un settore totalmente assistito da Mamma Regione, drogato ai limiti dell’impossibile. Gli agricoltori ricevono contributi su tutto: quando piove e quando c’è il sole, hanno incentivi per produrre di più, e altri premi se tagliano la produzione (vedi la vendemmia verde), aiuti per esportare ai limiti dell’inverosimile che si risolvono sempre in truffe alla Regione ed alla Comunità.
A proposito. Molti non lo sanno, ma le arance del Marocco noi siciliani le mangiamo da un pezzo. Magari c’è scritto nella cassetta che vengono da Ribera o dall’agrumeto dei nostri campi ideali. Fidatevi: vengono dal Marocco. O dalla Turchia. Dalla Grecia, qualcuna. La truffa delle arance di carta è una delle più vecchie che si fa in Italia. Come funziona? L’agricoltore riceve dalla Regione contributi per le arance che produce e distribuisce. Ne produce 10, ma ne dichiara 1000. Come fa a moltiplicare? Siamo alle nozze di Cana? No, semplicemente, droga la sua produzione aggiungendo arance comprate clandestinamente a due lire dal Marocco, sulle quali guadagna due volte: una perchè le vende, appunto, e un’altra perchè su quelle arance dichiarate come siciliane la Regione dà i suoi contributi. Capito?
E non è vera neanche un'altra balla sul costo del lavoro: un marocchino percepisce 5 euro al giorno per il suo lavoro. Un italiano 60 euro. E’ vero. Ma ci dimentichiamo dei marocchini in Italia, e dei rumeni,e degli altri poveri cristi che vengono sfruttati come bestie nei nostri campi, per paghe misere ed in condizioni disumane.
E non venite a dire che c'è il rischio di ridurrre tante famiglie di agricoltori sul lastrico. Sia perchè ormai in Italia chiunque rivendichi di stare male, parla sempre a qualcuno che sta peggio (volete mettervi nei miei panni, di giornalista precario?) sia perchè gli agricoltori sono sul lastrico da tempo. Non lo sanno perchè i contributi che arrivano ancora oggi servono - come degli allucinogeni - a fare finta che tutto vada bene. Ma non è così. E non si possono prendere allucinogeni per sempre.
Ecco perchè non mi fanno paura le arance del Marocco. Come non mi fa paura la tastiera Made in China su cui sto scrivendo. Fa parte del gioco, purchè sia un gioco onesto. E in questo campo, purtroppo, molti agricoltori siciliani (come i politici che nei decenni hanno sfruttato la loro ingenuità) hanno ancora tutto da dimostrare.
Grazie dell'attenzione, e continuate a seguirci.
Giacomo Di Girolamo