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06/03/2012 08:10:35

Fiat, la futura 500Crossover in aiuto di Mirafiori

Dopo lo stop di Termini Imerese – lo scorso 31 dicembre è stato l’ultimo giorno di lavoro per gli oltre 1500 dipendenti – è poco credibile che Fabbrica Italia pensi realmente di fermare due dei suoi cinque impianti rimasti. Di questi, due sono in una botte di ferro. Il primo è Melfi con i suoi 5280 dipendenti, organizzato per primo in base ai nuovi criteri che ora si vorrebbe esportare a tutto il gruppo. Non corre rischi con le sue 250mila auto prodotte, anzi , si pensa ad aumentarne la produttività fino a 400mila. Il secondo è Cassino, la fabbrica di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone, ha 3939 addetti impegnati nella produzione del segmento C del gruppo. Da qui escono le medie: Fiat Bravo, Lancia Delta e Alfa Romeo Giulietta. Difficile pensare che Marchionne voglia chiudere questo impianto.

Lo stabilimento Sevel in Val di Sangro, nato nel 1981, è l’unico dove si producono veicoli commerciali e dove è attivo l’accordo con Peugeot – Citroen. Ora che General Motors ha fatto il suo ingresso nel gruppo francese, si potrebbe avere qualche problema, ma non prima dei prossimi cinque anni. Diverso è il discorso per ciò che riguarda Mirafiori. Per il più grande impianto italiano, i problemi non sarebbero per i cinque mila addetti della palazzina direzionale, ma nelle linee di montaggio, dove sono comunque impiegati altri cinquemila lavoratori. Da più di un anno questi operai sono in cassa integrazione e nello stabilimento che fino a tre anni fa produceva Alfa 166, Lancia Thesis, Fiat Idea, Lancia Musa, Fiat Multipla e Alfa Mito, ora è rimasta solo quest’ultima.

A sorpresa, però, è stata annunciata -ancora in maniera non ufficiale - la produzione di una piccola Suv a marchio Fiat, a partire dalla fine del 2013 e successivamente con il marchio Jeep nel secondo semestre del 2014. Questo progetto è identificato come B-Cuv, che sta per Compact Utility Vehicle di segmento B. L’aspetto esteriore dovrebbe richiamare quello della 500, molto di più di quello che sta per fare la 500L, ormai pronta al debutto a Ginevra. Per questa futura Suv - una 500Crossover a tutti gli effetti - ci sarà anche la trazione integrale, che invece non è prevista per la 500L, che avrà una versione Trekking più alta da terra e con un sistema di trazione più adatto per i fondi scivolosi.

Dal momento che la produzione dell’Alfa Suv è stata spostata a Detroit anziché a Mirafiori, come precedentemente indicato, le opportunità di sviluppo dello storico impianto del Lingotto sono riposte in questa nuova 500Crossover. Qualche perplessità rimane anche su Pomigliano, anche se gli investimenti che Fiat ha fatto – 700 milioni negli ultimi anni per trasformarla nel polo produttivo della Nuova Panda – dovrebbero dare una certa sicurezza di sopravvivenza, anche perché si dovrebbe reinvestire per portare la produzione di nuovo in Polonia, o in Serbia. Da quando la Fiat è entrata nella proprietà Chrysler, si sono visti dei miracoli economici solo dall’altra parte dell’oceano.

In Europa si sono perse quote di mercato, per diversi motivi congiunturali, ma anche perché non ci sono state le condizioni per proporre nuovi modelli. Il 2012 ha portato al debutto la nuova Panda ed ora al salone elvetico vedremo la nuova 500L. La sola Panda (la 500L verrà prodotta in Serbia) è troppo poco per garantire continuità di lavoro agli impianti italiani. Tra gli altri progetti in ballo che potrebbero sbloccare la situazione ci sono: la 500Crossover appunto, il modello che andrà a sostituire la Punto e l’utilitaria ultracompatta di cui si parla da tempo, la futura “Topolino”.

Carlo Rallo
 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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