Si tratta di un camionista Vito Guastella, di 50 anni, di Alcamo, il cui cadavere è stato notato intorno alle 10,45 dall’impiegata di un’impresa di pulizie. In quel momento alcuni cani randagi stavano infierendo sul corpo dell’uomo. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 e il medico ha constatato il decesso.
Il camionista sarebbe stato ancora vivo al momento dell’aggressione del branco di cani. Emerge dai primi accertamenti dei carabinieri. Secondo una prima ricostruzione dell’Arma, l’autista, Vito Guastella, che lavorava per la ditta Marco Polo di Alcamo, stava lavorando per agganciare il rimorchio alla motrice quando sarebbe stato attaccato dal branco.
Secondo l’ipotesi dell’Arma l’uomo avrebbe cercato di sfuggire alla furia dei cani trascinandosi in direzione della recinzione del piazzale. Secondo i primi rilievi, l’autista avrebbe perso molto sangue. Da questo i carabinieri ritengono che l’uomo fosse ancora vivo al momento dell’aggressione del branco di cani. I cani si sarebbero accaniti in particolare sulle gambe.
Sempre stando ai primi rilievi le tracce di sangue e i brandelli dell’abbigliamento dell’uomo (la cintura è stata spezzata a metà) sarebbero state trovate in un’area di svariati metri quadrati. Ad accorgersi di quanto accaduto un altro dipendente della ditta la cui attenzione è stata attirata dal camion della vittima che si trovava fermo con il motore acceso. Sulle cause del decesso la Procura ha comunque disposto l’autopsia.
Sono stati catturati i cani randagi, sono una decina di meticci ora affidati ai veterinari dell’Asl. Secondo le prime indagini dei carabinieri i cani vivono nella zona dove sarebbero stati nutriti talvolta da una donna romena che vive in una roulotte non lontano dal piazzale della ditta di trasporti: sarà ascoltata nelle prossime ore dagli investigatori. Il branco sarebbe riuscito a entrare nel piazzale da un’apertura nella recinzione.
Se in Toscana c'è orrore per quanto accaduto a Vito Guastella, il camionista sbranato dai cani, ad Alcamo, la sua città natale, c'è disperazione. Da Alcamo si sono già messi in viaggio verso Livorno la moglie Enza e i due figli della vittima: un ragazzo di 16 anni ed una ragazza di 25 anni. Tutti si sono ritrovati vicini ai familiari dell'autotrasportatore morto in circostanze così tragiche. "Una bella persona, un gran lavoratore" dicono in città i suoi amici più intimi, i parenti e i colleghi. Una sorella della vittima è articolista presso il Comune, l'altra lavora presso una lavanderia.
Guastella era andato in quel piazzale di sosta per riprenderso il rimorchio. In pratica quel deposito era una sorta di punto d'appoggio dove lasciare il mezzo prima della partenza. L'uomo non lavorava per la ditta Di Leo, ma per conto di un'altra azienda sempre alcamese, la Eurogru. "Questo in ogni caso - dicono - non diminuisce il dolore e l'orrore per quanto accaduto e ci affidiamo agli investigatori per capire come può essere avvenuto tutto ciò".