Dopo un'assemblea e un pranzo con il 32 lavoratori che sono sulla nave dallo scorso novembre Ferrero ha dichiarato: «Bisogna allargare il confronto, affinché non resti limitato tra i lavoratori e l’azienda, perché l’azienda ha il coltello dalla parte del manico ed alla lunga vincerebbe».
Gli operai riuniti nel «Collettivo lavoratori in lotta – Cnt», licenziati dalla società lo scorso 24 dicembre con l’azzeramento dell’intero organico di 56 dipendenti, hanno esposto a Ferrero le loro ragioni, anticipando anche l’intenzione di riunirsi in cooperativa nella speranza di potere succedere alla Cnt spa nella gestione del bacino di Trapani.
Ferrero ha assicurato una verifica dei «rapporti con la Regione, perché quest’area - ha evidenziato - è concessa dal demanio e ci sono finanziamenti pubblici. E’ necessaria una responsabilizzazione dell’azienda per garantire l’operatività del cantiere».
Il direttore di Cnt, Vincenzo Sorge replica invece che «il Cantiere navale di Trapani non ha mai percepito fondi pubblici»
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