Negli ultimi 10 anni c’è stata una massiccia crescita delle visite turistiche di italiani e stranieri nel territorio trapanese e buona parte di questi risultati sono dovuti allo sviluppo dell’aeroporto di Trapani-Birgi.
Alla voce “Arrivi”, secondo i dati provvisori dell’ufficio statistica, sono indicate 574.206 persone (390.564 italiani e 183.642 stranieri), contro i 570.689 del 2010 (388.090 italiani e 182.599 stranieri). Complessivamente dunque ci sono stati 3.517 arrivi in più. Nel 2002 gli arrivi di turisti in provincia di Trapani si erano attestati a 303.596 complessivi (234.220 italiani e 79.951 stranieri). Il tasso di crescita più evidente si è registrato dal 2005 al 2006, 386.833 contro 456.709, un salto di 69.876 arrivi turistici in più.
All’aumento degli arrivi nel territorio della provincia di Trapani si associa anche l’aumento delle presenze turistiche. Le stime del 2011, che sono sempre provvisorie, parlano di un aumento da 1.958.942 del 2010 (1.396.406 italiani e 562.536 stranieri) a 2.034.306 dello scorso anno (1.412.700 italiani e 621.606 stranieri), con una crescita pari a 75.364 presenze.
Ci sono stati, come è facilmente intuibile, nel corso dello scorso anno dei periodi di decrescita per il comparto turistico trapanese per vie delle operazioni militari in Libia che hanno causato la chiusura e il ridimensionamento dell’attività dello scalo di Birgi.
Sui dati del 2010, gli unici certi fino a questo momento,come era da aspettarselo, sono arrivate puntiali le dichiarazioni del presidente della Provincia Mimmo Turano. “Sono dati inconfutabili – ha dichiarato Turano – che dimostrano la validità del percorso intrapreso dalla Provincia di Trapani verso il mercato turistico. Questi risultati ci incoraggiano ad andare avanti, cercando di dare maggiore consistenza alle attività intraprese”.
Ma mentre il settore turistico cresce, tutto il resto va male, anzi in maniera disastrosa.
I dati questa volta li fornisce “Congiuntura Res” nel suo periodico rapporto sullo stato dell’economia in Sicilia. E la notizia, ma mica tanto esclusiva, è che l’economia siciliana è in recessione. Ci sono indicatori negativi per il 10° semestre consecutivo e, si legge sempre nel rapporto, nel corso del 2012 il Prodotto interno lordo siciliano diminuirà del 2,2 % rispetto all’anno scorso. Negativa è ancora la previsione per il 2013: -0,5%. Solo nel 2014 è prevista una lieve schiarita. Poche le note positive. Lieve miglioramento per le importazioni, più 0,8% rispetto al 2011. E le esportazioni aumenteranno del 5,1%.
Res parla anche del turismo, che secondo le rilevazioni dell’Osservatorio turistico regionale nel 2011 sarebbe in calo in provincia di Trapani per quanto riguarda gli arrivi: -5,1%. In aumento invece le presenze, sempre nel 2011 rispetto all’anno precedente: + 13,4 %.
Ma la crisi la si nota soprattutto dai dati negativi per l’occupazione.
Il totale degli occupati in provincia di Trapani sono nel 2010 il 42,6 %. In linea con la media regionale (42,6%) e al di sotto della media nazionale (56,9%), gli occupati sono in diminuzione rispetto al 43,2% e al 46,5% dei due anni precedenti.
Diminuiscono gli occupati e aumenta di conseguenza la disoccupazione. Il 13% della popolazione trapanese, nel 2010, era senza un lavoro. dato che sicuramente è aumentato nel 2011 mantenendo il trend negativo degli ultimi anni: nel 2008 i disoccupati erano l’10,7% e nel 2009 il 11,9%. In Sicilia la percentuale nel 2010 era nel 14,7, mentre nel resto d’Italia 8,4%.
Nel dettaglio i maschi disoccupati del periodo in questione erano il 7,6%, in aumento rispetto al 6,8 del 2009 e al 5,5 del 2008. Unica nota positiva è quella della disoccupazione femminile: 15,4 % nel 2010, 15,6 nel 2009, 17% nel 2008.
E poi ci sono i giovani trapanesi. Sempre di più non riescono a trovare lavoro. Nel 2010 il 37,7% dei ragazzi e delle ragazze tra i 15 e i 24 anni erano disoccupati. In aumento rispetto al 26,4% del 2009 e al 27% del 2008.
Francesco Appari