credo che non sia corretto che il suo giornale continui a riportare le notizie dei processi che riguardano questo o quel politico, soprattutto se poi si tratta di persone che vengono assolte come è capitato per molti dei politici che trattate, o si tratta di persone che sono sotto processo per un cavillo giudiziario dopo essere stati assolti nel merito (vedi caso on. Adamo per esempio). Lei dice sempre che i politici devono abbassare i toni, ma è anche giusto che l'informazione faccia la sua parte costruttiva perchè avete una grossa responsabilità e non ve ne rendete conto.
Simone
Gentile corrispondente,
ogni volta che si parla di un politico che è sotto processo, che ha ricevuto un avviso per delle indagini, che è sotto inchiesta o è stato assolto, si alzano sempre gli scudi dei finti - garantisti, cioè di quelli che sono per la giustizia rapida, efficiente e trasparente solo quando riguarda gli altri, ma che vorrebbero invece che su determinati casi si alzassero banchi di nebbia, sfilze di omissis.
Nel caso degli amministratori pubbilci e dei politici, la stampa viene puntualmente massacrata. Non è giusto parlare di un politico indagato perchè si rovinerebbe la carriera, è una delle accuse che ci fanno. O ancora: dato che il politico in questione è stato assolto, dovremmo quasi chiedere scusa, per recuperare l’onore e la dignità.
E’ una discussione vecchia, che si ripete ciclicamente. Da Pietro Pizzo a David Costa, per parlare di alcuni assolti eccellenti, fino a Giulia Adamo, sotto processo per abuso d’ufficio, ed alle vicende che hanno riguardato o riguardano D'Alì come la famiglia Turano o ancora Papania e Caravà. Ma ci limitiamo ai nomi più principali e più conosicuti.
Siamo finti moralisti, bacchettoni? In realtà bisogna capire il senso della parola moralismo, che una volta, tra l’altro, aveva un’accezione positiva, non era usata, come oggi, per sottolineare chissà quale partigianeria prezzolata da parte di coloro che semplicemente invocano giustizia.
Il moralismo, il nostro moralismo, ha a che fare con la responsabilità (altra parola a noi cara). State attenti A noi non interessa la responsabilità penale (quella accerta un dato fatto in un dato momento storico). A noi interessa la responsabilità politica. La responsabilità politica riguarda il modo in cui la persona ha esercitato un potere che gli è stato attribuito. Può scattare per il solo fatto di essersi comportati in maniera contrastante con la correttezza legata all’esercizio di una carica, alla gestione di un affare di Stato, al maneggio di denaro pubblico. Non a caso l’articolo 54 della Costituzione Italiana ("I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore) parla di “disciplina” e, soprattutto, di “onore”, dunque di etica pubblica, non di codice penale. Per questo è inaccettabile l’assoluzione politica fondata sulla formula “nulla di penalmente rilevante”.
Ci può essere nulla di penalmente rilevante, nella carriera di un politico. Ma c’è tanto pubblico disonore, a volte.
Grazie dell'attenzione e continui a seguirci.
Giacomo Di Girolamo