“Nel mese di agosto dello scorso anno sono stato invitato unitamente agli assessori Nino Centonze, Giovanni Messina Denaro e Felice Errante, ed al consulente per le attività culturali del comune Francesco Saverio Calcara, ad una serata organizzata presso l’abitazione privata della signora Gelsomino. L’incontro si è aperto con la celebrazione di una messa da parte di Don Gaspare Tortorici, a cui ha fatto seguito un momento di convivialità con la preparazione di una spaghettata – continua Pompeo- nessuno dei presenti ha fatto caso alla provenienza degli alimenti, del resto quando si è invitati a cena, per abitudine, non si controlla la dispensa del padrone di casa. Sul punto gli scriventi non hanno nulla da temere da altre eventuali sortite “giornalistiche” accompagnate da immagini della serata. Va precisato altresì – afferma il Sindaco- che l’amministrazione non gestisce in alcun modo, né direttamente, nè indirettamente cibo solidale, né lo ha mai fatto in passato. Questa è la realtà dei fatti, la pura e semplice verità, mentre il resto è bassa speculazione politica, che spesso viene messa in atto con l’approssimarsi delle scadenze elettorali. Apprendo, infatti, che il consigliere comunale Gancitano ha categoricamente smentito di aver apposto la sua firma su un’interrogazione dello stesso tenore presentata in seno al consiglio, lasciando in perfetta solitudine il consigliere Impallari- conclude Pompeo- condanniamo il gesto con fermezza e confermiamo che siamo pronti ad adire le vie legali contro tutti coloro che tenteranno maldestramente di offuscare l’immagine della nostra Amministrazione.”
8,00 - Don Gaspare Tortorici è il parroco della chiesa della Madonna della Salute di Castelvetrano. Durante la stagione estiva capita che Don Tortorici celebri la santa messa nella residenza estiva di qualche parrocchiano più intimo: prima si prega e poi si organizza una bella mangiata.
Lo scorso 13 agosto la location è stata la villa della signora Anna Gelsomino, regista del Corteo storico di Santa Rita da Cascia. A casa Gelsomino c'erano 80 persone, tra le quali anche il sindaco Gianni Pompeo, l'assessore Nino Centonze e il consulente per le attività culturali Francesco Saverio Calcara (all'epoca vice sindaco). Per la cena ognuno ha dato una mano: Don Gaspare ha portato la pasta per la spaghettata, altri hanno preparato la pizza, gatò di patate, etc etc.. L'intrattenimento serale è continuato con una miscela di karaoke e balli di gruppo. Amen.
Dopo la serata uno degli invitati ha caricato su Facebook diverse fotografie dell'evento, che era passato inosservato fino a qualche giorno fa. Un cittadino di Castelvetrano, sfogliando le foto, ha notato che la pasta portata da Don Tortorici a casa Gelsomino non era stata acquistata al supermercato ma proveniva dagli alimenti destinati alla Colletta e al Banco alimentare. Il prete è molto attivo nell'ambito della solidarietà ed è anche il cappellano del carcere della città. Questa volta gli aiuti materiali, invece di arrivare ai paesi del terzo mondo, sembravano essere stati consumati in una villetta di Selinunte, con tanto di indaco in prima fila. Le foto rimbalzano nel social network fino ad arrivare nelle pagine del giornale online Alta Marea Web. Il popolo del web si indigna, i diretti interessati minacciano querela al giornale e la protesta si è trasferisce anche in consiglio comunale: in un'interrogazione i consiglieri Giovanni Impallari e Salvino Gancitano chiedono al sindaco “di sapere se l’assessore ai Servizi sociali e l’esperto alla Cultura dopo un tale gesto vogliono ancora occupare il loro posto”.
“Uno dei consiglieri mi ha chiamato e smentisce l'esistenza dell'interrogazione” ha dichiarato il sindaco Pompeo contattato telefonicamente. Ma ha mangiato la pasta destinata ai poveri? “Certo, come tutti, ma non lo sapevo. Io quando sono invitato a cena, per abitudine, non controllo mai la dispensa del padrone di casa. Non potevo né saperlo, né immaginarlo. Se me ne fossi accorto avrei chiesto spiegazioni Anche se tutto mi sembra strano... con noi c'era anche un sacerdote, prima di cena ha pure celebrato messa...”.
E' stato Don Tortorici a portare la pasta. “Quel mese mi sono arrivati circa 5 kg di pasta dove non si leggeva la data di scadenza – racconta il prete -. Io l'ho sostituita con altra pasta comprata da me al supermercato. Mi sembrava uno spreco buttarla e l'ho portata all'incontro religioso. La stessa cosa era successo in altre quattro città, solo che la pasta fu gettata nei cassonetti invece di essere consumata. Il protocollo prevede infatti che quando la data di scadenza non è leggibile, gli alimenti devono andare al macero”. Il prete, a suo dire, ha preferito rifilargliela al sindaco e al gruppo di preghiera. Alla fine – conferma Pompeo – nessuno si è intossicato.
Il tema della povertà, però, a Castelvetrano in questi giorni è stato portato avanti da Sel, Socialisti, Italia dei Valori e Rifondazione Comunista. In una lettera aperta hanno invitato l'amministrazione a rimodulare la spesa pubblica, attenzionando maggiormente le famiglie a basso reddito, i pensionati, i disoccupati e le numerose ragazze madri della città. C'è crisi ma tra le ultime delibere della giunta comunale spiccano gli stanziamento di 8.000 euro per la manifestazione “Natale one ice”, 16.000 euro per il Carnevale e 35.000 euro per il “Corteo storico di Santa Rita e della nobiltà castelvetranese” organizzato proprio da Anna Gelsomino, la padrona di casa della festa incriminata.