Ormai è più che evidente che questa tendenza a mistificare e a denigrare queste imprese e il loro managment ha obiettivi diversi dalla presunta difesa del posto di lavoro e tende, piuttosto, a mal celare un autodifesa rispetto ad atti la cui illegittimità è sempre più palesemente manifesta;
Tanto più che la pretesa di invalidare l'accordo sottoscritto in Prefettura sulla base di una presunta rappresentanza della maggioranza dei dipendenti di CNT non corrisponde affatto alla realtà e ciò in base alle dissociazioni scritte di ex occupanti ricevute dall'Azienda.
Pertanto, l'evidente mancanza di obiettivi intellegibili da parte di codesta organizzazione sindacale e dei suoi sostenitori esterni proietta uno scenario alquanto inquietante che le aziende affidano allo scrupoloso esame di ogni osservatorio deputato.
Si deve infine sottolineare che il gruppo SATIN, perdurando la illegittima occupazione del cantiere e della "Marettimo M", oltre alle conseguenze derivanti dal blocco della produzione cantieristica sta subendo danni ingenti per penalità e risarcimenti nei confronti della proprietà della nave, per i quali ha già posto in essere ogni più ampia tutela, ma che tuttavia costituiscono pur sempre un evidente ed insuperabile ostacolo per l' attuazione di qualsiasi piano industriale e per il mantenimento dei livelli occupazionali.
Al riguardo è doveroso ricordare che sono coinvolti 80 addetti diretti senza contare l'indotto e che la responsabilità di ogni deprecabile conseguenza ricade esclusivamente la minoranza degli ex dipendenti che proseguono nella occupazione.
Le società comunicano di riservarsi ogni azione legale a tutela della propria immagine
S.A.T.I.N. S.p.a. e Cantiere Navale di Trapani S.p.a.