Marsalese condannato a sei anni per ripetuti abusi sessuali sulla figlia

La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Marsala, Presidente del collegio Riccardo Alcamo. Il pubblico ministero aveva invocato dieci anni di carcere. Le violenze sarebbero state commesse tra il 2002  e il 2003 quando la bambina, oggi maggiorenne, aveva 9 anni. E' stata la madre - da quel che è emerso nel processo - ad apprendere dalla figlia degli abusi sessuali subiti quando questa aveva 10 anni. L'imputato era difeso dall'avvocato Antonino Buffa, del foro di Marsala. "Ho sentito mia figlia - ha dichiarato la donna durante la sua deposizione  - mentre raccotnava ad una sua amica che già sapeva come era fatto un un uomo, e quali erano gli organi genitali. Quando le ho chiesto maggiori spiegazioni si è poi confidata, raccontandomi che il papà, nel pomeriggio, le faceva del male nelle sue parti intime". Da qui l'allarme della donna che decise di ricorrere subito all'aiuto degli assistenti sociali: "Io ero già separata di fatto con mio marito perchè spesso mi picchiava. Una volta aveva addirittura provato a farmi girare un filmino pornografico". Le violenze erano commesse - probabilmente - quando la piccola andava a dormire dal suo papà, che, secondo l'accusa, avrebbe anche fatto abusare della figlia ad alcuni suoi amici nordafricani. "Degli amici tunisini di mio padre mi toccarono nelle parti intime" ha raccontato la ragazza in Tribunale. Secondo l'avvocato Buffa, che ha annunciato ricorso in appello, "la ragazza e la madre sono persone molto volubili e pertanto non attendibili".