Sono tanti i parenti di Turano che vengono ricordati nell'informativa della Dia. Lo zio, Pasquale Turano, per esempio, è stato arrestato nel '75 per corruzione. Un altro zio, Giuseppe Indovina, capo servizio presso il Settore Servizi Demografici del Comune di Alcamo, firmava false carte d'identità, a volte anche inverosimili. Un esempio? L’imprenditore alcamese Giuseppe Adragna andava in giro con una carta d'identità valida per l'espatrio, ma al posto della sua fototessera preferiva utilizzare la foto di Matteo Messina Denaro, attuale capo dei capi di Cosa nostra. Una scelta sobria, magari pensata per per fare bella figura alla dogana. La validità del documento era certificata proprio dallo zio di Turano.
La carta d'identità di Mimmo Turano, per sua fortuna, è regolare. La esibisce il 3 Aprile del 2007 alla Polizia di Frontiera dell'aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo. Sta partendo per un viaggio di affari in Tunisia a bordo di un aereo privato. In quel periodo è ancora deputato regionale e membro della commissione Attività produttive all'Ars. A quel viaggio partecipano Vito Nicastri, Gioacchino Lo Presti (attuale presidente della Megaservice e nel consiglio di amministrazione dell'Airgest), Filippo Inzerillo (anche lui nel Cda della Megaservice), F. B. (imprenditore dell'eolico il cui nome è comparso tra le compravendite delle società coinvolte nell'operazione Eolo) e Davide Fiore, anche lui socio in diverse attività con Nicastri. Dei riflessi commerciali di quel viaggio di lavoro non si saprà nulla, tuttavia c'erano già alcuni componenti della cabina di regina della futura amministrazione Turano: Lo Presti come presidente del consiglio di amministrazione delle Megaservice in compagnia di Inzerillo e Davide Fiore in qualità di Assessore allo Sport e Turismo. Chissà, se l'aereo fosse stato più grande ci sarebbe entrata anche tutta la (futura) giunta Turano.
Peraltro, il costo del volo per Tunisi, 25.000 euro, su un aereo della società “Alivens S.r.l.”, con sede presso l’aeroporto “Catullo” di Villafranca di Verona, risulta essere stato fatturato a una società dell’imprenditore F. B., la Veronagest S.A., con sede a Lussemburgo.
Annotano a seguito di tale informazione gli investigatori della Dia: «Si rappresenta che all’epoca del volo Girolamo Turano, onorevole eletto all’Assemblea Regionale Siciliana, era membro della Commissione Attività Produttive dell’Assessorato all’Industria e al Commercio della Regione Sicilia e per un periodo ha anche ricoperto la carica di Presidente della citata commissione».
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