I danni sono inestimabili. Per quanto riguarda la nostra provincia è il versante di Marsala che è stato quello più colpito. Ancora i dati esatti non li abbiamo però questi movimenti, che scendono in piazza e protestano in maniera legittima, hanno causato delle difficoltà non solo al mondo agricolo ma a tutta la popolazione. Quando abbiamo scioperato noi nel 2005 ci hanno fatto le contravvenzioni. Ci sono due pesi e due misure. E ci sono modi e modi di scioperare...
Lei ha detto che ci sono stati più danni a Marsala che altrove. A cosa si riferisce?
All’ortofrutta, alle serre con le fragole principalemente.
E per quanto riguarda le altre città?
Se parliamo della Sicilia orientale, dove è maggiore la produzione di ortaggi, latte e carne, secondo me si poteva fare uno sciopero in cui si evitava l’entrata di altri prodotti ma almeno i nostri dovevano uscire. Hanno ulteriormente beffato il popolo e il mondo agricolo.
Secondo lei il Movimento dei Forconi , Forza d’Urto e queste organizzazioni, rappresentano il mondo agricolo?
No. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Il nostro modello di sciopero è quello della contrattazione civile. In un momento di delicatezza e di drammaticità (perché la situazione è drammatica) noi abbiamo posto delle questioni fondamentali e già da tempo. Noi non siamo stati assenti. Abbiamo già dato il nostro contributo.
A chi si riferisce quando dice “noi”? Chi partecipa alle vostre proteste e contrattazioni?
Mi riferisco a tutte le organizzazioni, per la provincia di Trapani parlo per conto della Cia. La Coldiretti purtroppo non ha voluto partecipare, poi se ne è assunta le responsabilità. Comunque noi queste proposte sul bonus del gasolio le abbiamo già da tempo messe sul tavolo.