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21/01/2012 05:09:30

Va in rete l'archivio diocesano di Mazara del Vallo

Da oggi parte dell’archivio si potrà consultare con un semplice click, accedendo al supporto digitale che è stato realizzato nell’ambito di un progetto promosso dalla Soprintendenza ai beni culturali di Trapani e presentato oggi in Diocesi a Mazara. Questo tipo di archiviazione è il primo che viene realizzato per una Diocesi siciliana. E non a caso l’Assessorato regionale ai beni culturali - sul progetto della Soprintendenza trapanese - ha iniziato proprio da Mazara del Vallo: l’archivio diocesano è, infatti, uno dei più importanti archivi storici ecclesiastici della Sicilia. Risalente al XV secolo, conserva documenti riguardanti il territorio dell’intera Sicilia occidentale poiché la Diocesi, istituita dal Conte Ruggero, si estendeva sino al 1844 a tutta la provincia di Trapani e a buona parte della provincia di Palermo. Oggi l’Archivio ha un patrimonio documentario di circa 3500 unità archivistiche (rolli, sacre visite, bolle, licenze matrimoniali, decreti vescovili, atti di Curia).

LE SACRE VISITE - In questa prima fase del progetto (costata 41 mila euro) sono stati digitalizzati 66 registri del Fondo delle Sacre Visite. Il periodo preso in considerazione è quello compreso tra il 1520 e il 1724. Ma cosa sono le Sacre Visite? Queste interessano un arco di tempo che va dal secolo XVI sino ai nostri giorni e sono relative alle singole città, circoscrizioni e parrocchie. Nei diversi registri, fogli e carpette ora ingialliti, il Vescovo esponeva quanto riscontrava nei vari paesi, documenti del tempo, le relazioni dei sacerdoti dei singoli luoghi e i provvedimenti che ogni Vescovo adottava. Le sacre visite, che venivano effettuate ogni cinque anni o all’arrivo di un nuovo Vescovo, costituiscono la base delle «Visite ad limina» che i Vescovi ogni cinque anni sono tenuti a effettuare e relazionare alle sacre congregazioni romane. «Le sacre visite - spiega il direttore dell’archivio, don Pietro Pisciotta - duravano due, tre giorni e il Vescovo visionava tutti i documenti parrocchiali, ascoltava i parroci e, in alcuni casi, acquisiva anche documenti riguardanti l’economia del paese». È il caso di uno dei documenti digitalizzati, il resoconto della visita del cardinale Giovanni Domenico Spinola, dove spunta anche una relazione sull’economia agricola del paese visitato. «L’ultima sacra visita in Diocesi avvenne nel 1968 - dice ancora Pisciotta - proprio la notte del terremoto nel Belice (il 14 gennaio, ndr) il Vescovo monsignor Giuseppe Mancuso si trovava a Campobello di Mazara. L’indomani della scossa, monsignor Mancuso sospese la visita e tornò a Mazara del Vallo». «Le Sacre Visite - ha detto il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero - costituiscono una fonte storica di primaria importanza, un tuffo nell’antico oggi reso molto più semplice e più a portata di mano, con la consultazione dei testi che si può fare stando comodamente seduti a casa».

LA DIGITALIZZAZIONE E LA CONSULTAZIONE ON LINE - Il procedimento di digitalizzazione è stato effettuato a colori dalla «Gestione Archivi srl» di Catania, producendo un file immagine con uno scanner planetario dal piano basculante, che emette una quantità limitatissima di luce fredda priva di infrarossi e ultravioletti, per garantire l’integrità dei documenti antichi. Per ogni digitalizzazione sono state realizzate tre immagini di diverso formato: Tif e Jpg in bassa ed alta risoluzione. Le immagini Tif sono state archiviate per la conservazione a lungo termine su nastri Lto. La digitalizzazione è stata preceduta dalla cartulazione (numerazione delle pagine) dei documenti antichi, con le archiviste antiche della Soprintendenza trapanese. Consultare l’archivio on-line è semplice. Dal sito www.diocesimazara.it si accede al link, basta registrarsi e si otterrà gratuitamente una password. La ricerca è effettuabile per ciascuna unità archivistica in riferimento ai seguenti campi: segnatura archivistica (armadio, palchetto, posizione); denominazione o titolo; secolo di produzione; estremi cronologici; stato di conservazione; tipologia del supporto; tipologia del materiale scrittorio; lingua; scrittura; consistenza; note.

LA SECONDA FASE DEL PROGETTO - L’Assessorato regionale ai beni culturali ha già finanziato la seconda fase del progetto. «Si procederà con la digitalizzazione delle Sacre Visite dal 1724 al 1770 - ha detto Vincenzo Fugaldi, dirigente dell’Unità operativa per i beni archivistici della Soprintendenza trapanese - dalla scannerizzazione produrremo ben 22.748 immagini poi resi fruibili “in rete”».