La spesa per beni durevoli si è ridotta dell'8,8%: a Palermo, Caltanissetta ed Enna la contrazione ha superato il 10%; si registrano invece a Catania, Siracusa e Trapani le riduzioni più contenute (-7% circa). Per quanto riguarda l'area del Sud e delle Isole, un consumatore su due ritiene che dovrà ridurre le spese nel prossimo futuro, contro una media del Paese del 47%. Questi sono i principali risultati della diciottesima edizione dell'Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Sicilia.
Nel 2011, la spesa complessiva per l'acquisto di beni durevoli si è attestata a 3.426 milioni (-8,8% rispetto ai 3.756 milioni del 2010): il dato evidenzia come la contrazione dei consumi sia leggermente più elevata rispetto a quanto registrato nel resto del Paese (media italiana: -6,1%).
Complessivamente - dice l'osservatorio - nel 2011 in Sicilia la dinamica del Pil, espresso a valori reali, si è allineata alla media dell'area meridionale, che ha reagito più lentamente alla crisi del biennio 2008-2009. Il reddito disponibile pro capite siciliano è cresciuto nel 2011 poco al di sotto della media nazionale, attestandosi a 13.398 , l'1,9% in più rispetto al 2010.
Se Palermo è dunque la provincia a maggiore reddito, Trapanni è settima: 12.424 euro di reddito medio. Si tratta di un aumento leggerissimo, +1,6%, rispetto al 2010. Crescono molto di più Enna e Agrigento, che ci seguono in classifica per poco. Di questo passo è probabile che nel 2013 Trapani si trovi ultima provincia per reddito. In crescita il comparto delle auto usate (+2,4%). Scendono gli acquisti dei beni per la casa: -4,2%. La spesa per i beni durevoli si è ridotta dell'8,8%. Nel comparto auto e moto sono stati spesi nel 2011 in Sicilia 821 milioni di euro, si tratta del -22,6% rispetto all'anno passato. In leggera contrazione (-1,0%) il comparto mobili, che ha portato una spesa totale di 1.023 milioni di euro. Per la prima volta si registra un calo sostanziale (-8%) dei prodotti informatici.