Quantcast
×
 
 
15/01/2012 21:02:52

"Nel nome dei figli". Incontri a Petrosino

Un ritratto delle ingiustizie giudiziarie e delle angosce di genitori e figli, bambini che, troppo spesso, finiscono per rappresentare il bersaglio dei ricatti e degli egoismi genitoriali, con la complicità della legge, incapace di fare da sparti acqua nella guerra degli affetti traditi; e se essere genitori non è facile, figuriamoci essere figli, in un mondo di adulti bambini e di leggi inefficaci e inefficienti.
“Nel nome dei figli” è il libro che, attraverso un romanzo inchiesta, include statistiche e numeri da brivido, ben dettagliati e efficacemente sottolineati degli orrori delle separazioni legali tra padri e figli, il libro che tutti dovrebbero leggere almeno due volte prima di affrontare la maternità e la paternità, prima che sia troppo tardi per imparare a non sbagliare o a sbagliare il meno possibile quando malgrado tutto ci si separa, perché il fallimento del singolo genitore non può e non deve diventare il fallimento di un figlio innocente, al quale invece, andrebbe dato tutto l’amore e l’accudimento che merita per una crescita sana e parlo di igiene mentale.
In una mia poesia scritta venti anni fa e dedicata ai più piccoli, I BIMBI, tra le altre cose dico …. “i bimbi se crescono con amore saranno donne e uomini migliori”.
Essere genitore implica responsabilità, impegno e amore senza egoismi, quel piccolo essere che ci somiglia, non può e non deve rappresentare lo strumento per sottrarsi dalle proprie responsabilità quando finito “l’amore” tra i coniugi, lo si usa come un birillo e come arma per violenti e massacranti colpi verso l’altro.
Un figlio è un individuo non un mezzo di baratto per assegni di mantenimento e/o altre rivendicazioni, è un minore al quale andrebbe garantita l’infanzia, proteggendolo dalle nevrosi degli adulti e dalle incapacità legislative, che ritengono normale trascinarli in tribunale, dopo i novi anni, per stabilire quale genitore sia più idoneo per loro.
Una follia, un orrore, a nessun figlio andrebbe mai chiesto di scegliere tra due figure genitoriali che, per lui rappresentano tutto il suo mondo affettivo.
Gianadalberto Maria Aquilani, un anziano avvocato e protagonista del libro, scrive: “ Il dolore non ha colore, il dolore non ha idioma, il dolore non ha odore il dolore è come l’amore” forte, struggente, infinito.
Il dott. Vittorio Vezzetti, scrive: “ Si dice spesso che la realtà superi la fantasia, che ciò non sia solo un luogo comune l’ho compreso appieno solo durante la stesura di questo libro, (Nel Nome Dei Figli), ben poco ho dovuto far lavorare la mia fantasia, poco da inventare, poco da colorire, poco da aggiungere a parte i personaggi, tanti, troppi e troppo spesso soli ed isolati”.
Chi non conosce i Tribunali non può comprendere il dramma di quanti, spesso loro malgrado, si vedono costretti a vivere intere giornate, mesi ed anni per cercare di farsi riconoscere un diritto che è nelle cose, poter vivere la propria genitorialità anche se separati.
Nelle grigie stanze dei Tribunali italiani, si ode il brusio dei presenti e la freddezza dei legali e di testimoni spesso trovati a caso e per caso per testimoniare quello che non conoscono ma che un avvocato ha detto loro di dire.
Corridoi affollati di gente che va e viene e che impreca per le interminabili attese prima di poter deporre dinanzi ad magistrato, spesso frettoloso, apatico, distratto dai numerosi fascicoli ammucchiati sulla sua scrivania, tanta carta straccia che invece nasconde la vita delle persone che racconta.
Momenti angoscianti che rimangono indelebili nella mente e nel cuore di chi li vive, e gli avvocati che, con le loro molteplici cause, tutte inserite nel calderone della stessa giornata, assillano il magistrato tra rinvii e nuove documentazioni, mentre tu dovresti raccontare di te, della tua vita, dei tuoi sogni infranti e dei tuoi diritti traditi.
Il sentimenti delle persone resta imprigionato dentro le pagine di quei fascicoli, finiti tra le mani di coloro che rimangono distratti, assenti, a volte persino scocciati di doverti ascoltare, stanchi di quel rito che si ripete da decenni davanti ai loro occhi, ormai chiusi e le loro orecchie, ormai sorde, incapaci di comprendere che dentro quei fascicoli c’è la storia, la vita, l’amore, il dolore e la speranza di chi è li a chiedere giustizia, e scusate se è poco.
Vittorio Vezzetti spiega bene nel suo libro, le molteplici storie, diverse e tutte uguali, dei molti genitori.
“Domenico aveva dieci minuti, solo dieci minuti per raccontare la sua vita matrimoniale al Presidente del Tribunale, dieci minuti per raccontare la sua storia, dieci minuti e nulla di più per raccontare un pezzo della sua vita. Allo scoccare dei dieci minuti il Presidente ti faceva accomodare fuori dall’ufficio” .
Uno spaccato, sia pure grottesco dato dalla forma romanzata del libro, che richiama la triste realtà che si evince, quando, un povero genitore vorrebbe parlare raccontare la situazione, i suoi sentimenti i timori per la grave realtà che sta vivendo, non soltanto la fine del suo matrimonio, nel quale aveva creduto ed investito, ma soprattutto, le sorti di suo figlio e le sue, al quale si concedevano giorni e orari per fare il padre.
Bellissima la lettera a Babbo Natale di un bimbo di due anni che scrive: “Teoricamente dovrei vivere in un idilliaco paesino sul fiume, teoricamente, invece per i primi cinque mesi di quest’anno ho vissuto nello smog di una grande città, lontano dal mio papà. Poi non so nemmeno dove ho vissuto: sempre in macchina, sballottato qua e là per non farmelo incontrare, il mio papà”
“Nel nome dei Figli” del dott. Vittorio Vezzetti un libro che rappresenta ormai un caso unico nel panorama editoriale italiano. 10.000 copie vendute, il patrocinio di sette Province e venti Comuni italiani, la prefazione di due senatrici (di schieramenti diversi) e di un teologo, con altre 1000 copie acquistate dalle scuole come elemento formativo per i docenti in virtù del valore linguistico e letterario, non trova una casa editrice disposta a distribuirlo, facendoci riflettere, se ce ne fosse ancora bisogno, sulla libertà dell’informazione nel Paese Italia.
Il dott. Vittorio Vezzetti rappresenta anche l’associazione onlus, “Figli per Sempre”.
“Nel Nome dei Figli” una denuncia e tanti incontri con l’autore per parlare, conoscere e confrontarsi e discutere su una legge “L’affido Condiviso” che non ha condiviso proprio niente, incapace di assolvere il compito primario per cui era nata, proteggere i figli dai cattivi genitori e dai magistrati, sempre pronti ad andare contro i padri, i padri migliori, lasciando spesso vincere i peggiori .

A Petrosino il 20 Gennaio ore 17 al Centro Polivalente e a Marsala nell’ex Chiesa Santa Cecilia il giorno 21 ore 9,30.
Tema del giorno 20, Il figlio di separati nella scuola, nei tribunali e nella società
Tema del giorno 21, lezione magistrale Bigenitorialità fra scienza e diritto.

Patrizia Paganelli



Native | 2024-10-02 09:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

Vendere casa: quanto tempo ci vuole?

Tra le varie domande che si pone chi mette in vendita una casa o un appartamento di sua proprietà, quella relativa alle tempistiche è certo una delle più comuni. Il tempo necessario per portare a compimento la vendita di un...