“Sono stato sul posto per portare – ha detto il dott. Noto – un segnale di solidarietà e partecipazione non solo ai familiari delle vittime ma a chi vive nel rione e che è altrettanto colpito dal dramma”.
“Fermo restando che tocca agli organi inquirenti accertare l’origine della accecante follia umana che ha determinato la morte di queste persone, cosa che addolora perché a perdere la vita sono state persone assolutamente incapaci a difendersi – prosegue Noto - non si può non dire che ancora una volta un grave episodio, nel tempo ne sono successi altri, e non solo nella città di Trapani, mette in luce l’assoluto abbandono vissuto dai quartieri popolari da ogni punto di vista. Non ritengo che il degrado sociale sia un elemento da non considerare, condivido chi sostiene che esso può essere una “scintilla” in grado di originare fatti che suscitano tanto orrore, chiedo anche a nome di chi abita in questi rioni maggiori attenzioni da parte delle istituzioni. I quartieri popolari non possono continuare ad essere considerati come “proprietà” assoluti dell’Iacp o degli Iacp se parliamo a livello regionale, fanno parte e devono vivere nel contesto urbano che non ha solo bisogno di interventi edilizi ma anche sociali”.
“Il mio – prosegue il commissario Iacp – non è uno scaricabarile, è un appello perché Iacp, Comuni, enti istituzionalmente preposti ad intervenire nel territorio, non siano tra loro controparte, ma riescano ad interagire insieme. Aggiungo che dinanzi ad una giusta politica di risparmi attuata a fronte della concomitante crisi, non si può penalizzare un settore che di risorse negli ultimi 10 anni ne ha visti davvero pochi. Oggi – aggiunge Noto – ho visitato una palazzina che ha bisogno di interventi edilizi di natura strutturale assieme a interventi di ordinaria manutenzione, ma l’Iacp, come penso in casi analoghi anche altri Iacp della Sicilia, hanno le mani legate perché non hanno risorse sufficienti per ristabilire i canoni di vivibilità. Come soggetti protagonisti del territorio abbiamo il dovere di intervenire e presto. Come Iacp ci prepariamo a rinnovare una perizia di intervento che fa già parte del nostro programma triennale per risanare i deficit strutturali dell’edificio in questione, chiederemo risorse davvero straordinarie alla Regione. Faremo ancora la nostra parte non appena ci sarà permesso per sistemare l’alloggio distrutto dall’incendio ed eliminare le condizioni di degrado della palazzina, ma non possiamo restare da soli nel sollevare a livelli di dignità questo quartiere”. Il commissario dell’Iacp di Trapani inoltre ritiene di rivolgere un appello ai parlamentari nazionali e regionali della Provincia perché Stato e Regione “si rendano conto che è impossibile ritrovarsi a parlare della situazione vissuta dal nostro territorio solo quando accadono simili tragedie o in coincidenza di anniversari come quello che ricorre domenica prossima, 15 gennaio, e che ci ricorderà il terremoto del Belìce, per poi spesso non fare davvero nulla rispetto alle richieste avanzate o concedere davvero poco, troppo poco di ciò che serve”.
A proposito poi delle notizie circolate circa una autorizzazione che l’Iacp di Trapani avrebbe concesso all’assegnataria dell’alloggio distrutto dall’incendio perché potesse “accogliere” anziani, si smentisce categoricamente che l’ente abbia mai potuto concedere simile nulla osta”.