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10/01/2012 05:39:38

Campobello ingovernabile. Si dimette anche il vicesindaco. Caravą resta in carcere

"Non avrei mai abbandonato il Comune e i cittadini di Campobello in un momento così difficile e delicato ma l’entrata in vigore della legge non mi lascia altra scelta. Ringrazio i componenti della Giunta e tutte le parti politiche per il rispetto e la fiducia accordatimi durante i mesi del mio mandato" ha dichiarato Francesca Passanante. Ora c'è un delicato rebus amministrativo da risolvere. Sulla carta il Sindaco è sempre Caravà, ma è sospeso, perchè è in carcere. Chi nominerà il nuovo assessore? Chi farà le veci del Sindaco in sua assenza?
 

09,00 - Resta in carcere Ciro Caravà, il sindaco di Campobello di Mazara arrestato lo scorso 16 dicembre nell’operazione Capus Belli che ha portato agli arresti altre dieci persone ritenute appartenenti al clan di Matteo Messina Denaro. L’ha deciso ieri il Tribunale del Riesame di Palermo rigettando la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Caravà che ha dichiarato di voler aspettare le motivazioni prima di ricorrere in Cassazione. Caravà, che si trova attualmente rinchiuso presso il carcere di San Giuliano a Trapani, è stato sospeso dalla carica di primo cittadino dal Prefetto di Trapani ma ufficialmente ricopre ancora la carica di sindaco. E potrebbe essere questo il “particolare” che avrebbe indotto il Riesame a rifiutare la scarcerazione di Caravà. Se cadesse completamente la carica di sindaco, Caravà potrebbe tornare in libertà.
E proprio su questo fronte a Campobello si vivono giorni di grande concitazione. Gli strascichi nella vita amministrativa lasciati dall’operazione antimafia non sono pochi. Qualche giorno fa si è tenuto il primo consiglio comunale dopo Campus Belli. Inizialmente, alla discussione del primo punto su “Questione morale e legalità”, l’assemblea doveva tenersi a porte chiuse, poi all’ultimo momento si è deciso di rendere tutto pubblico. E qui nascono le stranezze. Perché a seguito dell’operazione antimafia si erano dimessi 5 consiglieri di opposizione sicuri che il loro gesto avrebbe portato a delle dimissioni a catena. Al consiglio comunale del 4 gennaio si è provveduto a surrogare i cinque dimissionari, che dal canto loro erano sicuri delle conseguenti dimissioni dei nuovi consiglieri comunali per portare allo scioglimento del consiglio comunale. Così non è stato invece perché i nuovi consiglieri hanno accettato la carica e indossato la casacca di Grande Sud, convinti personalmente da Toni Scilla. Tant’è che, un po’ per giustificare la nomina, i nuovi consiglieri propongono una mozione di sfiducia ai danni di Ciro Caravà. Solo che la mozione non è valida, perché i soli 4 consiglieri non arrivano ai 3/4 dei membri richiesti dalla legge per una mozione di sfiducia.
In città intanto in questi giorni circolano tante voci. Una di queste prospettava la possibilità di tenersi un consiglio comunale straordinario già oggi stesso. Possibilità a quanto pare accantonata, ma tutto è possibile, anche che il presidente del consiglio comunale Castiglione convochi i consiglieri di tutta urgenza. Comunque, pare che sia vicino il momento delle dimissioni in blocco di tutti i consiglieri comunali. Sempre che non arrivi prima la decisione di sciogliere il comune in seguito alle ispezioni dei commissari inviati dal Prefetto per esaminare gli atti.