Il "Consorzio degli Operatori del Porto di Marsala" dichiara di contare su "quasi tutte le categorie operanti all'interno del porto di Marsala (Piccola Pesca, Ag. Marittime, Carburanti, Charter nautici, Cantieri Navali)". Il Presidente nominato dall'assemblea costituente è il Sig. Messina Fabrizio (rappr. Carburanti) e vice presidente Rallo Giacomo (Rappr. Piccola Pesca).
Ora si apprende che un rilevante numero di aziende non fa parte di questo consorzio, che non raggruppa dunque - come si credeva - tutte le categorie operanti nel porto di Marsala. 
A stilare un documento chiarificatore sono alcuni firmatari, tra cui Ignazio Zichittella, titolare di un'agenzia marittima: "Era stato cominciato un percorso unitario - dichiara - ma non se ne è fatto nulla". Perchè? Scrivono i firmatari del documento: "Purtroppo l’ostinazione di pochi non ha consentito, nemmeno in questa occasione, che tutti quanti gli operatori avessero veramente un fine comune, ossia il porto stesso inteso nella sua globalità. La mancanza delle necessarie concertazioni in quest'ultimo "Consorzio" ha finito con il frammentare ancor di più chi nel porto lavora".
Come conseguenza di tutto ciò, ci sono molti operatori portuali che oggni non fanno parte di consorzio. Oggi, anche loro hanno deciso di mettersi insieme, per " stilare programmi, elaborare progetti e concertare con i competenti enti pubblici i necessari passi programmatici affinché si raggiungano prima possibile obiettivi comuni".
E' chiaro che tutto questa area elettrica intorno al porto di Marsala ha come sfondo anche quanto sta avvenendo a livello infrastrutturale, con il progetto della Myr di Massimo Ombra che è stato approvato in sede di conferenza di servizi, e che si appresta a modificare sostanzialmente il volto e l'anima della marina di Marsala entro il 2014. In questo senso, il gruppo che si è appena creato scriver che "non sponsorizza, come non contrasta, alcun progetto in particolare, ma vigila e contribuisce a che ogni progetto nasca anche nell’interesse di quanti oggi lavorano all’interno del bacino portuale, quale che sia la loro attività; ad ogni operatore portuale rimangano, una volta realizzato il progetto, banchine, fondali, aree di stoccaggio idonee a continuare a svolgere la propria attività; vengano rispettate tutte le necessità che il settore pesca sta da tempo lamentando al fine di garantire ormeggi sicuri ed idonee strutture a terra".
I firmatari della lettera citata sono
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