È la Camera che mi ha imposto di optare». Poi ha sottolineato: «Non ho avuto esitazione. Abbiamo vinto da soli contro tutti, compreso metà del mio partito, perchè non si sa la dannata ragione perchè Cristaldi non doveva diventare sindaco di questa città». Il fuori programma si è verificato però quando Cristaldi ha attaccato il Consiglio definendo «atti stupidi» alcune decisioni assunte: «C’è un Consiglio che non ha capito qual è la passione della politica nuova in città». Cristaldi ha rincarato la dose: «Non può concordare con il sindaco gli appalti, perchè io non ho da concordare con nessuno. Bisogna rendersi conto che i consiglieri hanno la funzione di consiglieri, il sindaco ha la funzione di sindaco, e i
dirigenti gestiscono gli appalti». Quest’ultima affermazione non è stata digerita da alcuni consiglieri dell’opposizione presenti. «Grave dire questa cosa sugli appalti. Gravissima», ha replicato Michele Reina di Grande Sud. Cristaldi: «Lei ha preso 120 voti e io 18.000. Deve avere rispetto per chi lo ha in qualche maniera frantumato dal punto di vista elettorale. Basta non c’è un dibattito, non vengo in consiglio io non sono la pontificia opera assistenza».
FRANCESCO MEZZAPELLE- La Sicilia
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