Da notare, tra l'altro, che Alessandro Alfano si è dimesso da segretario della Camera di Commercio di Trapani, ma non dalla poltrona di Unioncamere, il cui presidente è sempre Pino Pace. «Ringrazio Alessandro Alfano per il lavoro alla Camera di commercio di Trapani e per aver contribuito alla crescita dell’ente e del territorio». Così Pace, presidente della Camera di commercio di Trapani, commenta la lettera di dimissioni ricevuta ieri da Alessandro Alfano in cui si comunica la decisione di lasciare la carica di segretario generale. «Comprendo e condivido le motivazioni che hanno spinto Alfano a rimettere l’incarico. Tuttavia resta il rammarico perché, oltre ad essere dispiaciuto a livello personale, la Camera di commercio perde una persona competente che ha sempre dimostrato di essere capace e professionale. Non bisogna dimenticare che Alessandro Alfano, in qualità di segretario generale della Camera, è stato l’artefice di importanti iniziative che, nel giro di un anno, hanno creato e tenuto alto un dibattito sull’economia locale e del Mezzogiorno tanto da far individuare Trapani come la Cernobbio del Sud». Questa cosa di "Trapani come la Cernobbio del Sud", in realtà è uno slogan della Camera di Commercio.....
12,30 - «Le mie dimissioni sono un atto di rispetto dei confronti di chi indaga e della Camera di commercio di Trapani affinché questa vicenda non abbia ripercussioni sull’attività svolta dallo stesso ente». A dichiararlo è Alessandro Alfano che ieri ha inviato agli organi competenti la lettera di dismissioni dalla carica di segretario generale della Camera di commercio di Trapani. «Ho svolto questo incarico con passione e devozione – aggiunge Alessandro Afano – ma non voglio che questa vicenda si possa prestare a strumentalizzazioni politiche e pertanto ho deciso di dimettermi. Ribadisco di aver regolarmente sostenuto gli esami all’università oggetto di verifica e a tal riguardo sono pronto a dare tutte le spiegazioni necessarie alla magistratura».
12,00 - Alessandro Alfano lascia. Il fratello di Angelo Alfano, coordinatore del Pdl, coinvolto in uno scandalo su alcuni esami comprati all'Università di Palermo, Facoltà di Economia e Commercio, si è dimesso dalla carica che ricopriva alla Camera di Commercio, quella di segretario generale. Tra l'altro Alfano era arrivato in quell'ambitissima poltrona proprio a seguito di un concorso pubblico, quindi se l'inchiesta palermitana dovesse andare avanti era chiaro che si andava verso l'invalidità della sua nomina.
E' per questo che Alfano jr si è dimesso. Ieri ha ricevuto la "visita" degli agenti della sezione "reati contro la pubblica amministrazione" della Squadra Mobile di Palermo, che hanno chiesto alla Camera di Commercio tutto il fascicolo relativo al concorso da lui vinto a Trapani, e che lo vide vincitore annunciato. C'era stato in tal senso anche un esposto anonimo che lo aveva indicato anzitempo come probabile vincitore. Nonostante ciò, il Presidente Pino Pace (astro nascente del Pdl) ha detto sempre che il concorso si è svolto con la massima regolarità.
Ricordiamo che nell'indagine sugli esami comprati sono indagate trenta persone. Secondo l’accusa, bastava pagare e un’impiegata della segreteria caricava gli esami mai sostenuti nei sistemi informatici delle facoltà di Economia e Commercio, Scienze Politiche e Ingegneria. L’impiegata è stata allontanata nei mesi scorsi su decisione del rettorato.
Fu il rettore Roberto Lagalla a denunciare per primo le irregolarità, dopo che una laureanda fu scoperta poco prima della discussione della tesi, perché non erano stati trovati riscontri cartacei al superamento degli esami.
Alfano, che risponde di frode informatica, e gli altri ventinove studenti hanno ricevuto un avviso di proroga delle indagini firmato dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Amelia Luise e Sergio Demontis.
Alessandro Alfano, raggiunto al telefono, si è detto sereno. “Mi sono dimesso per rispetto della magistratura e della Camera di commercio la cui attività – ha spiegato – non voglio venga intaccata da prevedibili speculazioni politiche. Ho fiducia nel lavoro dei magistrati, Non ho nulla da temere, visto che ho regolarmente sostenuti tutti gli esami necessari per ottenere la laurea”.