Non si esulta mai per la privazione della libertà di un cittadino privato ma da anni io ed alcuni liberi cittadini oppositori di Caravà denunciamo presunti abusi d’ufficio, voti di scambio e legami tra la criminalità organizzata, la stragrande politica locale e molte imprese locali. Abbiamo ed ho denunciato sempre tutto agli organi inquirenti e di stampa attraverso atti, comizi, comunicati stampa, conferenze stampa, ricevendo sempre e solo discredito dalla politica provinciale e locale, da alcuni mass-media spesso intimoriti e poco professionali e dallo stesso Caravà. Siamo stati più volte querelati da quest’ultimo con il solo intento di intimorirci e non farci dire quello che tutti i cittadini di Campobello sapevano ma avevo la paura di dire: Caravà è stato eletto ed è l’espressione politica della mafia e non lo diciamo solo noi ma anche la DDA di Palermo oggi lo conferma. E’ però importante ricordare che Caravà è solo la punta dell’iceberg, di un sistema articolato che vede parte dei suoi accoliti e adepti adoperarsi per alimentare il sistema clientelare e mafioso di cui molti si nutrono.
Fanno sorridere e destano sconcerto le dichiarazioni di chi lo ha fin oggi sostenuto come il PD provinciale di Camillo Oddo e Baldo Gucciardi, l’MPA di Ruggirello e compagni, la truppa Giammariniana, e tutta la sua compagine amministrativa e consiliare che meriterebbe di essere messa sotto torchio dalle istituzioni competenti perché “tutti sapevano ma facevano finta di non sapere”. Sono stati anni difficili e umilianti per chi come me ha creduto sempre nelle istituzioni, nel principio di legalità, nella buona amministrazione. Mi sono schierato spesso contro tutti i poteri forti di Campobello: mafia, chiesa, politica, imprenditoria deviata che hanno da sempre alimentato il sistema Caravà ed è stato duro, difficile e isolante ma alla fine ha pagato!
Invito le istituzioni tutte, Procura di Marsala inclusa, ad approfondire i numerosi legami deviati che hanno portato ad un sistema clientelare ed economico messo in piedi da Caravà e compagni affinché Campobello di Mazara possa trasformarsi da paese ghetto (ruolo al quale è stata rilegata negli ultimi anni) a paese civile e democratico.
A dispetto di qualche ipocrita politicante da strapazzo posso affermare che un commissariamento oggi al comune di Campobello non può che far bene visto che la democrazia era stata comunque annientata dal potere politico-mafioso con l’aggravante che il comune si trova in dissesto economico-finanziario (e di questo spero rispondano i funzionari addetti).
Voglio infine esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza alle istituzioni che hanno da sempre lavorato affinché la legalità si ristabilisca anche se non nascondo il mio timore per eventuali atti ritorsivi e intimidatori, vista la pericolosità sociale dei uomini vicini al Caravà, nei confronti di chi come me ha profuso un’opera di denuncia pubblica unitamente ad alcuni giornalisti coraggiosi ed altri liberi cittadini oppositori di questa amministrazione. Spero che le istituzioni competenti ci sappiano tutelare.
Vito Mangiaracina
ex Consigliere Comunale Campobello di Mazara