Un abisso rispetto a Bolzano: 1 protesto ogni 277 abitanti. Das Italia, compagnia specializzata nella tutela legale, ha analizzato i dati riferiti agli ultimi tre anni (2008-2010), un fenomeno che coinvolge non soltanto i consumatori privati, ma che sta prendendo piede anche tra le aziende
Agrigento è la provincia con il valore medio più alto: 2727 euro a persona. Anche Messina (2.484,8 euro), Caltanissetta (2.426,5 euro) ed Enna (2.377,4 euro) registrano valori medi consistenti. Di contro Palermo con un importo di 1.547,6 euro ha l’ammontare medio complessivo più basso in Italia. A livello nazionale Viterbo (5.606,3 euro) rileva l’importo più alto, seguita da Trento (5.135,8 euro) e Prato (4.801,8 euro).
Le province siciliane che hanno registrato i cali più significativi sono Enna (-21,9 percento), Palermo (-10,2 percento) e Catania (-8,5 percento). Gli incrementi del numero di titoli più consistenti si sono avuti, invece, a Caltanissetta (+23,6 percento) e Siracusa (+14,5 percento). A livello nazionale nelle province di Rieti (-72,6 percento) e L’Aquila (-33,6 percento) i protesti sono diminuiti più che altrove. A Siena (+51,5 percento) e Oristano (+48,8 percento) si è avuto l’aumento più forte della Penisola.
Nella regione i rapporti di concentrazione più consistenti si registrano a Ragusa (1/23,3 abitanti – quarta in Italia), Trapani (1/29,9 abitanti) e Siracusa (1/31,4 abitanti).
A livello nazionale Crotone (1 ogni 21,9 abitanti) e Salerno (1 ogni 21,8 abitanti) dominano la classifica con i valori di concentrazione più elevati. Le province italiane con minore densità sono, invece, Bolzano (1 ogni 277,5 abitanti) e Trento (1 ogni 243,2 abitanti).
Quali sono gli effetti giuridici e pratici di un protesto? «Dal 1995 gli "ufficiali levatori" trasmettono alla Camera di commercio competente territorialmente l’elenco dei soggetti protestati. Questi dati vengono inseriti nel Registro informatico dei protesti; ciò fa si che i protestati censiti abbiano difficoltà ad accedere al credito e ai mutui anche qualora siano stati iscritti in una delle Centrali rischi come "cattivi pagatori". Il protesto è "la morte creditizia" del soggetto che lo riceve perché porta all’impossibilità di rivolgersi sia alle banche che alle finanziarie; di contro la pubblicità serve a tutelare chiunque possa avere rapporti economici con il protestato.
-Cosa può fare il protestato per essere riabilitato? «Pagare l’importo del debito oltre a interessi e spese maturate entro un anno dalla "levata del protesto". Oppure, può attendere 5 anni, periodo oltre il quale il protesto è cancellato in base alle disposizioni di legge»