Anche se, in attesa dell'approvazione definitiva, la manovra Monti sembra non colpire i tanti privilegi della casta. Ci sono tentennamenti da Roma anche per i redditi più alti. E si sa, il politico sta bene di solito.
E quanto reddito hanno i deputati regionali in Sicilia? All’Ars chi se la passa meglio è Guglielmo Scammacca, Mpa. Il reddito del deputato del partito del governatore è di 746.330 euro. Lo stesso Raffarele Lombardo invece si ferma a 249.067 euro.
E gli otto deputati regionali della provincia di Trapani? Il più ricco è Pio Lo Giudice, dell’Alleanza per la Sicilia: 229.716 euro annuo. Un po’ sotto c’è Giulia Adamo, capogruppo Udc all’Ars: 216.259 euro. Paolo Ruggirello, Mpa, ha dichiarato 206.164 euro. Seguono Massimo Ferrara, 205.754 euro , il vice presidente dell’Ars Camillo Oddo, 199.885 euro, e Baldo Gucciardi, 189.306, tu tti del Pd. Il capogruppo di Fli all’Ars, Livio Marrocco, ha invece dichiarato 152.766 euro di reddito. Il più povero o meglio, meno ricco, tra i deputati regionali trapanesi è Toni Scilla di Grande Sud: 152.259 euro.
I seggi trapanesi all’Assemblea regionale siciliana sono otto, uno in più dei sette previsti in virtù del seggio ballerino assegnato alla provincia di Trapani alle ultime elezioni. Ma adesso le cose possono cambiare. Qualche giorno fa all’Ars è stata approvata, dopo vari tentativi a vuoto del passato, la riduzione dei deputati regionali da 90 a 70. Tanta soddisfazione per tutti. “E’ stato un atto di responsabilità. Abbiamo fatto il nostro dovere. Siamo i primi. Ognuno deve fare la sua parte”, e altri commenti di questo genere. La riduzione, essendo una modifica allo statuto regionale, scatta solo con una legge del parlamento nazionale che recepisce la modifica. E la cosa rischia di andare per le lunghe. Gli ambienti politici, però, da un lato sono soddisfatti, dall’altro mugugnano. Con la riduzione dei seggi, infatti, la competizione si fa ancora più infuocata. Ad esempio i seggi previsti per la provincia di Trapani saranno cinque e non più sette.
Le cose non vanno bene nemmeno per gli organi più locali. Si prevedono tagli per i consigli e le giunte provinciali, in attesa della completa soppressione delle province. Tutti molto preoccupati. Anche il presidente della provincia di Trapani Mimmo Turano, che in questo clima di tagli rischia di vedersi negare la sua pensione anticipata.
Già perché a Roma stanno pensando di alzare l’asticella dell’età pensionabile per i deputati a 60 anni con più legislature di contributi e a 65 anni con una. E c’è il rischio che la norma venga recepita anche all’Ars già dal 1° gennaio prossimo se riescono a farcela anche a Roma. Così i vitalizi, il cui nome sa già di privilegio eterno, percepito a 50, 55 anni e comunque per gli eletti prima del 2000, andrebbero cancellati. E Turano è uno dei 40 ex deputati regionali che rischiano il vitalizio. Perchè tra qualche anno, quando supererà la soglia dei 50, tra cinque anni, potrà intascare l'assegno da circa 3.000 euro mensili. Crisi permettendo. Sentendo la puzza di tagli, qualche settimana fa, alla Provincia hanno messo le mani avanti. Come? Adeguando l’indennità di fine mandato: 7.377, 32 euro. Si salvi chi può.
Francesco Appari