Ma se Crocetta è tanto indignato da voler presentare un esposto alla magistratura, per Salvatore Iacolino (vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni dell'UE) a Salinagrande le cose non vanno poi così male.
La gita degli europarlamentari nei luoghi della repressione europea nei confronti degli immigrati ha toccato anche il nuovo terribile CIE di contrada Milo che, invece, ha ricevuto l'unanime promozione della delegazione. Per il democratico Crocetta, Milo è - in confronto a Salinagrande - «un albergo a cinque stelle». Per l'eurodeputata Cecilia Wikstrom «il Cie è un'ottima struttura concepita per questo scopo, è decoroso anche dal punto di vista igienico». Wikstrom ha detto di aver ascoltato le storie dei reclusi, concludendo brillantemente che si tratta di «persone senza futuro».
In attesa che gli eurodeputati capiscano che il futuro di queste persone viene distrutto quotidianamente dalla stessa Unione europea, ci limitiamo a rilevare come, ancora una volta, le critiche ai centri per immigrati siano ipocrite, strumentali e parziali. I problemi che vengono sollevati sono di natura marginale, poiché non viene messo a fuoco il problema reale, cioè quello della libertà. Questi onorevoli ed europarlamentari tornano a fare passerella sulla pelle degli immigrati che sono costretti a vivere non solo in una condizione disumana, ma soprattutto in una condizione segregativa, per il solo fatto di essere clandestini. Eppure, tutto questo non emerge dalle dichiarazioni dell'ennesima delegazione istituzionale che torna a riempirsi la bocca di diritti e filantropia. Tutti quanti non ammettono, e non vogliono ammettere, che gli immigrati non chiedono solo migliori condizioni di vita, ma desiderano specialmente la libertà di vivere la loro vita, un concetto che ancora oggi fa molta paura anche negli ambienti che si definiscono più progressisti.
Coordinamento per la Pace - Trapani