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27/11/2011 17:45:27

Ingroia: "Ho un unico riferimento: la Costituzione"

"Solo così - ha aggiunto il pm - si spiegano le testimonianze del falso pentito Scarantino: queste operazioni si fanno per coprire settori dello Stato, non della criminalità organizzata. Su questi temi c'è la necessità che la società civile non stia a guardare".

Ingoria è poi tornato sull'argomento che gli è costato l'apertura di un fascicolo a suo carico da parte della prima commissione del Csm. "Mi sento interprete di un 'costituzionalismo radicale', nel senso che la Costituzione andrebbe applicata fino in fondo. Un magistrato deve essere imparziale rispetto a chi giudica. Qualcuno pensa che i magistrati debbano essere macchine che eseguono. Il compito dell'interpretazione non è neutrale: la mia 'non neutralità' è orientata alla Costituzione italiana. Nell'applicare la legge guardo all'interpretazione della legge 'costituzionalmente orientata'".

"C'è chi interpreta la 'non neutralità' in modo contiguo ai poteri in campo - ha detto ancora -. Io rivendico il diritto, di cittadino e di magistrato, di esprimere la mia opinione rispetto ai disegni di legge che sono in discussione. Se ritengo che ci siano progetti di legge incostituzionali ho il diritto di dirlo, salvo poi il dovere di applicarle se approvate e non dichiarate incostituzionali".

Ingroia ha poi parlato di un suo possibile impegno in politica: "Io candidato? Non mi pare ci siano le elezioni in vista. Rivendico, tuttavia, il diritto all'elettorato attivo e passivo dei magistrati. Trovo invece inopportuno che magistrati si candidino a cariche amministrative nel Comune in cui operano, infatti ho smentito seccamente la mia candidatura a Sindaco di Palermo. Inoltre ho contestato la scelta di Massimo Russo, pm di Palermo, di accettare la nomina ad assessore regionale, perché si trattava di una cooptazione del potere politico, che rischia di mutare il rapporto controllore-controllato".