Non si ferma la lotta degli operai del Cantiere Navale di Trapani (C.N.T.). I lavoratori e le lavoratrici hanno proclamato lo stato di agitazione, hanno costituito un presidio permanente all'interno del cantiere e un collettivo autorganizzato per protestare contro la decisione dell'azienda di licenziare 56 unità, già da mesi in cassa integrazione.
Il padrone dice che non ci sono soldi ma fino a poco tempo fa le commesse non mancavano, e gli operai avevano gestito un carico di lavoro tale che, talvolta, personale e mezzi non bastavano.
Cosa c'è, allora, dietro questa operazione di macelleria sociale? Perché si vuole stroncare una realtà produttiva storica di questo territorio?
Gruppo Anarchico "Andrea Salsedo" - Trapani
Coordinamento per la Pace - Trapani