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18/11/2011 05:24:07

Selinunte nel patrimonio dell'Unesco. Oggi Turano presenta la domanda

A Puglisi Turano consegnerà  la richiesta ufficiale di inserire i siti archeologici di Segesta, Selinunte e Cave di Cusa nella lista dei beni patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.
Il mese scorso la giunta provinciale ha approvato, in una seduta straordinaria svolta simbolicamente proprio all’interno del parco archeologico di Selinunte, la delibera di richiesta di inserimento dei siti nella lista Unesco, sottoscritta anche dai circa 40 esperti mondiali di archeologia e beni culturali che hanno partecipato ai lavori del convegno “Selinus 2011”.

La richiesta  è solo l'inizio di un iter molto lungo e complicato. La città di Marsala, che tenta invano da più di 10 anni di inserire Mothia nella lista Unesco, ne sa qualcosa. Anche perchè non contano solo la bellezza e l'unicità di un luogo, ma la sua fruibilità, la presenza di servizi al turista degni di questo nome, lo sviluppo di economie sostenibili, requisiti che vedono la nostra provincia ancora molto indietro.

Anche per Selinunte, non è una novità. Ci provò nel 2007 il deputato Vito Li Causi. Ed è del 2005 una mozione del consiglio comunale di Castelvetrano.

All'idea, meritevole, di promuovere Selinunte quale "patrimonio dell'umanità" Unesco non contribuisce molto neanche la popolazione di Castelvetrano. Una petizione on line lanciata due anni fa per sensibilizzare le autorità sul tema si è fermata alla poca invidiabile cifra di 49 firme.  Serafico il giudizio di un utente, Tony, che commentando la petizione scrive: "Oggi Selinunte è da annoverare soltanto tra i parimoni delle borgate sotto sviluppate e fantasma".

Due anni fa, nel 2009, Andrea, utente del sito www.castelvetranoselinunte.it, lasciava il ricordo di questa esperienza al Parco:

Io e la mia compagna abbiamo visitato ad agosto i templi di Selinunte. L’ingresso a pagamento è di 6 euro a persona, totale 12 euro. La zona archeologica è di sicuro interesse e va difesa a spada tratta. Difatti ciò che mi ha deluso è stato il totale abbandono delle aree con sterpaglia che cresceva a dismisura tra i resti archeologici e la mancata sostituzione delle spiegazioni su postazioni fisse per i turisti ormai totalmente cancellate dal tempo. Però va anche detto che dipende anche dal personale darsi da fare e in questo purtroppo ho riscontrato molto lassismo: 1) la ragazza alla reception che ci ha venduto i biglietti è stata scontrosa quando gli abbiamo rivolto una domanda 2) nessuno ci ha controllato i biglietti sia all’ingresso principale che alla sbarra per andare al secondo parcheggio 3) per finire la totale mancanza di servizi igienici funzionanti. Infatti ci siamo recati presso un edificio dove la porta del bagno era chiusa. Entrati in una stanza per chiedere del bagno vi erano quattro persone sedute e intente a chiacchierare come al bar e alla nostra richiesta di un bagno un tizio ci risponde di recarci presso l’edificio di prima. Nel fargli presente che esso era chiuso egli ci liquida dicendo ” E allora si vede che manca l’acqua!”. Questo ci faceva capire quanto se ne fregano. Conclusione: possiamo anche richiedere finanziamenti ma se questi verranno gestiti da certa gente…………… P.S. chissà perché l’unico servizio veramente funzionante era delle macchine elettriche per spostarsi tra le rovine, peccato che costavano parecchio, se non ricordo male per un giro addirittura 12 euro a persona!