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13/11/2011 09:10:50

Bankitalia: la Sicilia ripiomba nella crisi.L'agricoltura rischia il collasso

Nonostante il lieve aumento del fatturato e degli utili, registrati da alcune imprese che lasciavano intravedere una crescita, tutti gli altri indicatori rivelano che la crisi non é mai stata superata. Anzi il tonfo dei mercati, l'impennata del differenziale dei titoli di Stato italiano con quelli tedeschi e l'instabilità politica rendono il quadro ancora più fosco.

"L'economia siciliana si trova ancora in una situazione di ristagno - conferma il direttore della filiale regionale della Banca di Italia, Giuseppe Arrica - Il trend è lo stesso del 2010. L'andamento degli ordini e della produzione è rimasto stazionario. Un impatto negativo lo rileviamo ancora nel settore delle costruzioni, che continuano a espellere manodopera e aumenta il numero delle ore non lavorate. Questo è il sentore di una crisi che non è solo siciliana ma è anche nazionale".

Quello che rischia più di tutti il collasso è il settore dell'agricoltura. L’allarme viene lanciato dal ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano durante il primo Forum nazionale dell’Agroalimentare.
«La crisi agricola e strutturale sta investendo il Sud. Dobbiamo ridare fiducia agli agricoltori che sono rimasti senza soldi e rimetterli in condizione di operare attraverso istituti di credito e di previdenza sociale», afferma Romano.
Il ministro ha messo in evidenza anche l’importanza del settore per l’intero Paese. «In Italia ci sono luci e ombre. Alcune frazioni del territorio sono fiorenti, danno speranza e redditi. Certo, ci sono difficoltà per cause strutturali e per colpa della crisi e per questo si sta attraversando un momento di stagnazione. Ma l’agricoltura è ancora il settore che fa muovere il prodotto interno lordo e i nostri prodotti sono venduti e apprezzati anche al dì fuori dei nostri confini».
E per il futuro, l’indirizzo è quello di dare la terra ai giovani per un settore che ha bisogno di essere incoraggiato. Per fare ciò, si è arrivati anche all’inserimento nella legge di stabilità dei terreni agricoli dismessi dallo Stato con la quota d’acquisto del 40 per cento riservata ai giovani. «Si è potuto raggiungere questo obiettivo – ha detto Romano durante il suo intervento - grazie alla mia presa di posizione molto decisa»