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10/11/2011 08:04:03

E Pietro Pizzo torna sotto processo. La Cassazione annulla l'assoluzione

Nel 2001 Pizzo tramite Mariano Concetto, vigile urbano ed esponente della famiglia mafiosa di Marsala, comprò un pacchetto di voti dalle famiglie mafiose per cercare di fare eleggere il figlio Francesco al Parlamento regionale.

Dalle indagini è, comunque, emerso che Francesco Pizzo sarebbe stato all´oscuro del presunto accordo e per questo la sua posizione fu archiviata.

Pizzo è stato condannato in primo grado a 5 anni di cui tre indultati, ma  in appello e' stato assolto perché i giudici riconobbero come vera ed avvenuta la compravendita di voti, ma  valutarono l' accusa sotto un profilo di reato diverso: il  concorso esterno in associazione mafiosa.Invece il reato per il quale era stata chiesta la condanna era voto di scambio. Da qui il ricorso della Procura Generale della Corte d'Appello in Cassazione. Ed ieri la Cassazione ha stabilito che il processo è da rifare.

"Non era necessario minacciare le persone per convincerle a votare Pizzo - ha dichiarato al processo Mariano Concetto, oggi collaboratore di giustizia - perchè io bazzicavo molti ambienti e le persone sapevano che a me non potevano dire di no".

In una delle intercettazioni ambientali successive alla mancate elezione di Pizzo jr Mariano Concetto dice "Quello era incazzato morto, suo figlio non era stato eletto e soldi non ne voleva uscire neanche ammazzato. Ma io gli ho detto - Cucì, (cugino ndr) tu ti sei preso l'impegno e a questo giovane che ti aveva procurato 40 voti i soldi glieli devi dare".

Pietro Pizzo fu arrestato il 29 aprile 2004, nell´ambito dell´ operazione antimafia ´Peronospera DUE´. Rimase in carcere 3 mesi. Allora, l´ex senatore socialista era presidente del Consiglio comunale di Marsala, carica dalla quale, poi, si dimise.