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07/11/2011 16:07:12

Il documento del Pd sulla sanità in provincia di Trapani

 Premesso che l’Ente locale Provincia, e quindi i suoi Organi Istituzionali non hanno una competenza specifica in materia  pur tuttavia  questo Consiglio Provinciale, sin dal suo insediamento, si è più volte soffermato su vicende di carattere generali e anche su specifiche situazioni di allarme sociale o su alcune  manchevolezze  che hanno riguardato il nostro  territorio provinciale e che la richiesta di averLa presente in questa seduta pubblica, assieme al Direttore Generale dell’ASP di Trapani deve  servire a produrre un quadro di chiarezza  rispetto alle tante, e  spesso contraddittorie, informazioni  o notizie che vengono portate alla pubblica opinione.
 Da Lei, Sig. Assessore alla Sanità Regionale, ci aspettiamo  non un discorso politico ma risposte certe  sui tanti temi, quesiti e problematiche che saranno focalizzate nel corso di questo dibattito; da Lei, ripeto, ci aspettiamo risposte e tempi certi alle soluzioni dei problemi che interessano migliaia di cittadini che chiedono a gran voce che la sanità non sia considerata una “questione ragionieristica o di contabilità” ma un ramo  essenziale di una sana Amministrazione , a maggior ragione che, sul tema Sanità, il nostro Statuto  Regionale dà all’Ente Regione ampio ruolo organizzativo ed esecutivo.
Non c’è il malato e neppure la sua cura al centro delle riforme che vedono mortificati i territori quando i parametri adottati per il dimensionamento degli ospedali sono meno della metà della media nazionale.
Non c’è il malato e neppure la prevenzione al centro di un’ azione tesa  alla distruzione di quel patrimonio di strutture diagnostiche  che invece di valorizzare , vista la innegabile efficienza e la capillarità della diffusione sul territorio, si è stati in grado di smantellare senza neppure essere stati  in grado di fornire una alternativa ai pazienti e senza neppure considerare che la spesa pro-capite in questo settore  era più bassa della media nazionale.
Ed è scandaloso che in nome di una presunta “ continuità assistenziale” si sia offerto alle case di cura, per decreto, la possibilità di aprire poliambulatori senza nessun ricorso all’accreditamento dando agli stessi la possibilità di essere allo stesso tempo accertatori di una malattia, prescrittori ed esecutori  di una cura e per finire verificatori dell’ultima riuscita dell’intervento.
Un evidentissimo esempio di conflitto d’interessi che in molte regioni d’Italia ha creato mostruosità come quella della Clinica Santa Rita di Milano.
Si potenzino gli ospedali e si rispetti la capillarità e la peculiarità della medicina territoriale siciliana e la si smetta di favorire gli oligopoli che hanno depredato la sanità della nostra terra.

 L’ASP di Trapani presenta oggi 6 presidi ospedalieri, di cui uno a Pantelleria, medicina territoriale, poliambulatori, guardie mediche ,  in una Provincia con uno tra i più bassi redditi/pro capite d’Italia e ad alto indice di disoccupazione.
A distanza di oltre un anno dalla riforma della sanità regionale, si rileva un costante aumento dei disagi per gli utenti e per gli operatori del settore, poiché ,essendo prerogativa della riforma stessa economizzare e/o razionalizzare le risorse, si rischia di rallentare l’attività assistenziale delle aziende sanitarie fino a lesinare le prestazioni che invece dovrebbero essere garantite, a tutta la popolazione di utenti, da chi governa, con il risultato di aumentare gli episodi di malasanità per inadeguatezza delle risorse e con questo l’eventuale emigrazione sanitaria.



                                       RETE OSPEDALIERA

1)    La  rimodulazione della rete ospedaliera provinciale ha previsto una rifunzionalizzazione e riconversione dei presidi di Alcamo e Salemi , che hanno trasformato alcune attività di ricovero in attività  ambulatoriali (pta) con la diminuzione e/o trasformazione di unità operative complesse in unità operative semplici, dirottando di conseguenza i pazienti acuti  opportunamente indirizzati  in altri presidi.
A proposito si evidenzia che l’Ospedale di Alcamo che ha un bacino di utenza di circa 70.000 cittadini nel periodo invernale e di circa 100.000 nel periodo estivo si chiede di conoscere l’iter successivo alla firma del protocollo d’intesa stipulato lo scorso 26 maggio per la costruzione del nuovo Ospedale di Alcamo, che dovrà sorgere in C/da San Gaetano di fronte lo svincolo autostradale, per la spesa di circa 20 milioni di euro.

Mazara del Vallo in questo momento sta vivendo la situazione più critica tra tutti gli ospedali della Provincia.
La smobilitazione necessaria e programmata dalla Direzione strategica dell’ASP dei vari reparti con il trasferimento presso i nosocomi vicini crea indubbiamente una condizione di grave disservizio che solo il potenziamento della recettività del pronto Soccorso può supplire in questa fase così delicata.
Senza demagogia si ritiene necessario prestare la massima attenzione potenziando la presenza dei sanitari al Pronto Soccorso e verificando che tale criticità venga superata con la consegna del Presidio di emergenza i cui lavori viaggiano con ritardi notevoli e che faranno esplodere il delicato equilibrio del trasferimento dei servizi.
Si chiede con urgenza all’Assessore Russo la nomina di un commissario straordinario con competenze sanitarie che coordini localmente questo delicato momento fino all’apertura del presidio di Via Livorno e alla chiusura dell’Ospedale per l’avvio dei lavori di ristrutturazione.
Il nuovo Ospedale “ Paolo Borsellino” di marsala ad oggi non consta di apposito Servizio di Emodinamica e di interventistica cardiologica fondamentale nel momento in cui le emergenze cardiologiche confluiranno nel presidio stesso.
In questo modo verrebbe  garantito la tempestività del trattamento dell’emergenza cardiologica che invece viene dirottata, malgrado la necessità di intervenire in tempi brevissimi c/o l’Ospedale “ S. Antonio Abate”, già congestionato e carente.
La mortificante soppressione dei posti letto nel reparto di Diabetologia malgrado lo stesso sia l’unico riferimento provinciale, a posto in seria difficoltà la gestione dei diabetici scompensati che vi confluiscono da tutta la Provincia.
Tale patologia  in netto aumento richiederebbe, semmai, un incremento di posti letto visto il considerevole costo sociale per le cure non adeguate.
Segnaliamo, inoltre, di dotare il Presidio Ospedaliero di Marsala, al più presto,
di una risonanza magnetica utilissima nella traumatologia ed interventistica ortopedica considerando che tale Reparto fornisce il servizio, anche, ai cittadini di Mazara del Vallo.


 
2)    Per i presidi di Trapani e Marsala , punti di riferimento dei distretti tp1 e tp2,  si attendeva un potenziamento adeguato alle nuove necessità dettate dall’afflusso degli utenti che non trovano più’ un punto di riferimento negli ospedali ridimensionati.
3)    Ad oggi questo potenziamento non si e’ apprezzato, mentre in vero si e’ verificato l’aumento di afflusso degli utenti presso le strutture ospedaliere di Marsala e Trapani.
4)    I medici di talune unità’ operative  del “S. Antonio  Abate”, come chirurgia, radiologia, ostetricia, anestesia sono obbligati a coprire costantemente i corrispondenti servizi del presidio di Pantelleria, e questa evenienza causa disservizi  e/o rallentamenti nelle attività ordinarie ed ambulatoriali del  presidio di Trapani, inoltre la radiologia copre giornalmente anche il servizio  corrispondente del presidio di Alcamo , di conseguenza la produttività del servizio di diagnostica per immagini ha raggiunto i minimi storici , attenendosi essenzialmente alle emergenze.
Talvolta su alcuni pazienti si verifica che le indagini di diagnostica per immagini (tac , risonanza magnetica)  vengono differite successivamente alla data di dimissione creando notevoli disagi per i pazienti e i loro familiari.
5)    Un mammografo di ultima generazione istallato 8 mesi fa, attende ancora il collaudo, e comunque, ancorché collaudato, non avrebbe iniziato la propria attività a causa del deficit di personale, lesinando questo servizio agli utenti .
6)    L’accesso alle prestazioni  ambulatoriali presso i presidi ospedalieri presenta delle liste d’attesa più lunghe che in passato, tanto che, ad esempio per una risonanza il tempo d’attesa e’ di circa 8 mesi, oppure  7 mesi per una endoscopia , come anche nell’U.O. di ortopedia  che e’ stata  costretta a chiudere l’ambulatorio per carenza di personale, e ancora, ad esempio, l’U.O. di chirurgia che, a causa delle esigenze imposte dal presidio di Pantelleria, ha dovuto improvvisamente sospendere l’attività’ ambulatoriale, prenotata per un giorno stabilito, con pesanti ricadute sugli utenti interessati.
La ginecologia talvolta dichiara una sola unità’ di personale medico a fronte di un reparto con 24 posti  letto al completo; ci si chiede cosa succede nell’eventualità’ di un parto cesareo?    
7)    Molti utenti rimangono del tutto insoddisfatti per l’inefficienza derivante dalla diminuzione del numero di prestazioni e delle lunghe attese per quelle alle quali possono accedere; giornalmente si hanno notizie di  utenti che trovano peggiorata rispetto ad un passato recente.
8)     E’ questa la  nuova organizzazione che dovrà garantire migliori livelli di qualità delle prestazioni sanitarie?  
 Tutto ciò impedisce di fatto la libera scelta degli utenti tra strutture territoriali ed ospedaliere creando sfiducia nel sistema ed alimentando sempre più’ la migrazione sanitaria verso altre strutture regionali ed extra regionali ritenute più’ rispondenti alle loro esigenze .   
La dotazione organica di questa ASP  tiene conto del principio dell’omogeneità dei livelli di assistenza sul territorio e tanto più sui presidi ospedalieri?
In altre parole, a parità specialistiche  si  sono rilevate delle discrepanze nelle equipes  tra i vari presidi in rapporto  ai posti letto assegnati.
È emblematico il caso delle cardiologie, ove la dotazione organica di medici attribuita all’U.O. del presidio di Trapani , è sottostimata se paragonata a quelle attribuite agli altri  presidi.
Ad esempio, all’U.O. di Cardiologia del P.O. di Marsala con 19 posti letto sono state attribuite 9 unità per la Cardiologia più 5 unità dirigenti medici destinate all’UTIC e all’impiantistica con un coefficiente standard di 0,73 medici /p.l. di cui al D.A. n.1868; Diversamente , sul “S. Antonio” operano  18 unità di dirigente medico  per coprire l’unità di degenza cardiologica , UTIC, l’impiantistica e 8 ambulatori per  38 posti letto  globali. Inoltre a questi si aggiungono 6 unità di dirigente medico attribuite al servizio di Emodinamica, che, come anzi detto, non ha posti letto e  necessita di una equipe dedicata con turnazione autonoma.  
Ciò palesa un comportamento inspiegabilmente disomogeneo nella rideterminazione della Dotazione Organica relativamente alle suddette Unità Operative di questa Provincia.
Se questi dati sono veritieri riteniamo che si debba procedere alla sua correzione.
  Per non fare pagare agli utenti ed ai i lavoratori le conseguenze di questa erronea valutazione; riteniamo  che questa Amministrazione Sanitaria debba rivedere  l’uniformità dell’assistenza su tutto il territorio.
  Altro capitolo scottante : la radioterapia  in Trapani ha un costo iniziale di circa 4 milioni di euro e, malgrado il certo recupero successivo il servizio viene rinviata o dirottato verso i privati?
Perché non si è pensato di ridurre il costo dell’appalto per gli ausiliari  riducendo di pari importo la spesa per tale personale utile all’avvio del citato servizio?
Ma veniamo  nel concreto alle questioni che ci interessano da vicino partendo da uno dei temi scottanti  di questo ultimo periodo; ci riferiamo  ai  reparti di Ostetricia
( i famosi punti nascita della provincia).
Con la massima chiarezza ribadiamo la nostra posizione   su questo punto ritenendo, ad esempio, in primis non accettabile la decisione di chiudere il reparto di Ostetricia  a Pantelleria.
Abbiamo certezza documentale, nell’economia sociale, che   i costi di trasporto in elicottero della mamma in attesa di partorire   non sono inferiori rispetto al mantenimento di un Reparto specifico in loco, senza considerare i disagi per la neo-mamma e per i suoi familiari costretti a fare i pendolari.  
Ma tale situazione interessa anche l’Ospedale di Alcamo; crediamo infatti che il tutto non può basarsi su  cifre minime ma guardare nel suo insieme il territorio di riferimento ed il suo bacino di utenza.
Non è una soluzione plausibile  accentrare negli Ospedali principali di Trapani e Marsala tali servizi,  anche perché ci risulta che in tali siti si sta vivendo,  da quel che ci risulta, una situazione di pesantezza strutturale  non procrastinabile  in funzione del fatto che non è avvenuto un incremento del personale sanitario ( medici ed infermieri professionali), senza parlare della tenuta della qualità delle prestazione sanitarie erogate ai degenti e non.
Al fine di “ moralizzare” il rapporto paziente –Unità Ospedaliera è opportuno, oltre che sacrosanto diritto ad intervenire in tempi brevi circa necessità vitali, che si istituisca un rapporto diretto di prenotazione medico di famiglia Servizio  di prenotazione della prestazione con possibilità di accesso esterno ai fini di una migliore e più opportuna trasparenza.

Assessore  Russo, e  Dott.re  De Nicola  ci aspettiamo  risposte puntuali  con dati incontrovertibili  a che tali carenze siano colmate al più presto con dati e tempi certi  e che siano dati gli opportuni indirizzi organizzativi ed esecutivi circa quanto evidenziato.

I Consiglieri:

Salvatore     Daidone

Marco         Campagna

Edoardo       Alagna

Anna Maria  Angileri

Salvatore      Campanella

Francesco     Cucchiara

Giampiero     Giacalone

Giovanni      Palermo



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