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05/11/2011 08:41:21

Giuseppe Gandolfo: "Scandalosi i tagli del Governo su lotta alla mafia"

La Direzione investigativa antimafia rischia di scomparire. L'ipotesi non è remota, anzi. L'agenzia d'intelligence è un’invenzione di Giovanni Falcone, realizzata,come solitamente avviene in Italia, poco dopo la sua morte.
La DIA deve affrontare dei tagli di bilancio molto pesanti che ne comprometterebbero, se approvati, la sopravvivenza. Ieri, per la seconda volta nel giro di un paio di settimane, gli agenti della Direzione nazionale antimafia, hanno portato in piazza la protesta. Manifestazione davanti al Senato, e conferenza stampa presso la sede della Stampa estera. La gravità della situazione è confermata dai dati. Per l'agenzia antimafia sono previste perdite molto pesanti. Su un budget di 20 milioni di euro sono previsti 13 milioni di tagli. La dotazione economica dell'agenzia passerebbe, in questo modo, da 20 a 7 milioni di euro nel bilancio del 2013.
Tra le misure più pesanti il decurtamento del trattamento economico aggiuntivo per gli agenti della Dia. Una misura pensata per premiare l'elevata specializzazione di chi lavora nell'agenzia, oltre che per i rischi corsi nel lavoro quotidiano.
Con questo provvedimento c'è il tentativo di ridurre il lavoro del corpo specializzato ad una delle tante attività delle forze di polizia, diminuendone competenze ed eccellenze. C'è uno scientifico obiettivo di smantellare la Dia.
Negli ultimi anni sono stati creati gruppi di lavoro ad hoc sui temi propri del lavoro dell'agenzia antimafia (Expo di Milano, appalti, ricostruzione de L'Aquila).  
La Direzione investigativa antimafia ha dei poteri che le altre forze di polizia non hanno. Poteri che hanno consentito alla Dia di realizzare un lavoro importante nel contrastare le mafie. Basti pensare al potere del direttore dell'agenzia che può richiedere informazioni rilevanti a banche, procure. Oppure, la possibilità di condurre indagini preventive o di  sequestro preventivo di beni. Nell'ultimo anno e mezzo la Dia ha sequestrato beni per il valore di 5,7 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi di euro effettivamente confiscati.
Il tutto, mentre da molte aree del Paese è forte la richiesta di potenziare, con la creazione di nuove centrali territoriali, l'operato della Dia. Basti pensare alla richiesta avanzata dall'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, o dal mondo dell'associazionismo della provincia di Latina, per avere centri Dia nei loro territori. Le sezioni distaccate sono importantissime, bisogna andare nei territori per riuscire a lavorare. La carenza di fondi, inoltre, rende sempre più difficile lo spostamento degli agenti per le missioni.
Vieppiù, il Governo si appresterebbe a chiudere le sezioni della Dia di Trapani, Lecce e Trieste. Inutile dire che se ciò accadesse Matteo Messina Denaro gradirebbe.
Se il Governo vuole risparmiare utilizzi gli immobili confiscati alla mafia per trasformarli in uffici.
Occorre altresì completare la pianta organica della DIA, inferiore di almeno 200 persone; inutile dire che potenziando l’antimafia si riduce il gravissimo danno economico e sociale arrecato dalla criminalità organizzata.