Una nuova operazione, della stessa Capitaneria, ai danni dei pescatori di ricci che, senza alcun permesso, continuano così a rifornire il mercato dei cosiddetti frutti di mare.
Anche in questo caso si trattava di un pescatore non autorizzato che avrebbe potuto prelevare un massimo di cinquanta animali. I militari della Guardia Costiera, a seguito degli opportuni sopralluoghi, gliene hanno sequestrato tre interi sacchi. Una volta a terra sarebbero finiti in qualche bancarella per essere tagliati ancora vivi e così mangiati con una spruzzata di limone. Un pasto singolare, anche per il fatto che la quasi totalità della “polpa” di riccio è costituita dalle gonadi, ovvero l’apparato sessuale dell’animale.
Comunque, meglio liberi nel mare, grazie alla motovedetta GC 230 che li ha riportati al largo della stessa costa, confermando così l’impegno della Guardia Costiera di Marsala nel reprimere le condotte illecite in materia di pesca nonchè contribuire fattivamente alla tutela del patrimonio ittico e dell’ambiente marino.
Un altro fatto importante di questa operazione è rappresentanto dal fatto che la stessa Guardia Costiera era stata avvisata dell’illecito in atto, da un semplice cittadino che aveva notato la scena. Una collaborazione che ha dato così i suoi frutti. Mille, tutti liberati in mare.