Ciò significa che i lavoratori contrattisti, che fino ad oggi hanno espletato, con un monte ore di sole 24 ore settimanali, servizi fondamentali per il Comune di Marsala, corrono seriamente il rischio di ritrovarsi disoccupati dopo circa 20 anni di precariato.
Lavoratori spesso sottopagati e sfruttati, oltre che per l’orario di lavoro ridotto, anche per la mancata ripartizione delle indennità accessorie e delle spettanze dovute per i miglioramenti dei servizi indistintamente a tutto il personale dell’Ente, atteggiamento che rimarca la volontà
dell’Amministrazione di discriminare il personale contrattista rispetto a quello di ruolo.
Di conseguenza, il Comune di Marsala, da gennaio 2013, potrebbe non essere più in grado di garantire alcuni servizi essenziali oggi espletati esclusivamente da lavoratori con contratto a tempo determinato e parziale (Ufficio I.C.I., Catasto, Certificati destinazione urbanistica,
Aggiudicazione gare d’appalto, Protocollo e servizi amministrativi di vari settori, Sportello Universitario, Ufficio Relazioni con il Pubblico, Ufficio Espropri, Ufficio Fiscale, Ufficio Patrimonio, Servizio Risarcimento danni, Apertura al pubblico del Complesso Monumentale di S. Pietro e dei
Teatri Comunali, Servizio di portineria del Tribunale, Servizi di manutenzione delle strade e degli immobili comunali, alcune sezioni dello Stato Civile) e tanti altri servizi espletati in collaborazione con i dipendenti di ruolo (Ufficio Tributi, VV.UU., Progettazione ed esecuzione di Lavori Pubblici,
Rilascio Carte d’identità, Ufficio Legale, Condono Edilizio, Servizio Idrico Integrato).
Sollecitati dagli stessi lavoratori contrattisti l’Amministrazione Comunale e i Sindacati si sono impegnati ad aprire tavoli di confronto per definire gli atti propedeutici all’assunzione a tempo indeterminato del personale precario e, finalmente, assicurare loro una piena stabilizzazione nei ruoli dell’ente e soprattutto dare un riconoscimento meritato alla loro dignità professionale.
Malgrado siano trascorsi quasi dieci mesi dalla pubblicazione della legge regionale 24/2010, sia stata emanata la circolare interassessoriale numero 1 del 06 maggio scorso che delinea il percorso che gli enti avrebbero dovuto intraprendere per la stabilizzazione del personale
precario e nonostante ad agosto la Regione ha fatto un ulteriore passo avanti per facilitare l'inquadramento definitivo dei precari con la legge numero 20 con cui è stato esteso il finanziamento regionale per la stabilizzazione a tutte le categorie contrattuali fino al 2016, a
differenza di tanti Comuni Siciliani, a Marsala niente e nessuno si è mosso.
Il 18 ottobre alcuni rappresentanti dell'Amministrazione Comunale hanno partecipato ad un tavolo tecnico con i Sindacati, la speranza era che questo servisse a definire gli adempimenti degli atti necessari all'attuazione di quanto previsto dalla legge regionale 24/2010, allontanando
definitivamente lo spettro di possibili licenziamenti, ma nulla di fatto. Della sorte dei contrattisti precari del Comune non se ne parla, o meglio se ne parla ma solo per ribadire che non ci sono soldi per avviare il percorso di stabilizzazione come previsto dalla legge regionale.
Siamo messi così male che anche il fondo inserito in bilancio per volontà del Consiglio Comunale e destinato a quegli L.S.U. ancora senza un contratto, sarà impiegato per cose “più urgenti”.
Voci di corridoio narrano che durante il tavolo tecnico si sia parlato nuovamente di mobilità..... di altre due figure di categoria D che nel 2012 dovrebbero essere assunte chissà mai perchè!!!!!
A tal proposito, ancora oggi non abbiamo capito bene quali fossero le necessità dell'Amministrazione riguardo le assunzioni, dello scorso dicembre, dei tre funzionari amministrativi di categoria D in mobilità, i cui ruoli, oggi loro assegnati, non sembrano essere di
così tanta straordinarietà; di sicuro questi ultimi non svolgono le mansioni per le quali erano stati richiesti, mansioni così specifiche da non poter essere espletate da nessuno dei lavoratori precari e non già in servizio.
Una cosa è certa, che sia le figure in mobilità già assunte, sia le eventuali da assumere, sicuramente vanno a gravare sulle casse comunali per diverse centinaia di migliaia di euro.
Non vogliamo e non possiamo credere a quanto si vocifera, dal momento che, a nostro avviso, un’Amministrazione Responsabile, in questo momento di crisi, al contrario, dovrebbe rivedere e tagliare quelle spese del personale che vanno oltre lo stipendio base di alcuni dipendenti, funzionari e non (vedi Posizioni organizzative, pseudo progetti di miglioramento dei servizi, indennità di risultato per obiettivi sempre raggiunti, ecc. ecc.).
Sappiamo benissimo che i criteri con cui vengono attribuite queste somme extra, talvolta, non sono dovuti a meritocrazia o capacità di migliorare l’efficienza dei servizi o al raggiungimento di particolari e reali obiettivi.
Queste spese accessorie, nel loro complesso, hanno un peso non indifferente nei bilanci
comunali, si tratta di più di due milioni di Euro l’anno…
Pertanto si sollecita l’Amministrazione ad impegnarsi a ridurre tutte le spese accessorie (per quel personale che certamente non vive problemi di sopravvivenza o di marginalità socioeconomica) che solo sulla carta servono al raggiungimento di specifici risultati aggiuntivi o migliorativi, mantenendo solo quelle strettamente necessarie e meritate, ed impiegare queste somme per attivare tutte le procedure necessarie amministrative possibili per risolvere definitivamente il problema del personale precario che fino ad oggi ha lavorato con impegno e che merita una risposta concreta e definitiva alla propria situazione di disagio lavorativo, economico e giuridico, e che rischia di trovarsi, una volta per sempre, fuori dal circuito lavorativo e produttivo.
Per quanto detto, siamo portati a credere che quando c’è la volontà, soprattutto quella politica, le risorse finanziarie necessarie si riescono a reperire.
Ci aspettiamo dunque che l’Amministrazione dia corso agli impegni assunti.
Non possiamo accettare ulteriori rinvii per problemi di bilancio, di mancati finanziamenti regionali o statali, di pianta organica, di disinteresse o carenza di informazioni di alcuni dirigenti in quanto la legge non consente il proseguimento dei nostri contratti oltre il 31/12/2012.
Seriamente preoccupati per il nostro futuro non ci sentiamo di escludere l’avvio di forti iniziative, anche di mobilitazione, qualora l’Amministrazione dovesse continuare a rimanere inattiva invece di perseguire obiettivi di stabilità occupazionale in risposta alle legittime
aspettative dei lavoratori.
I contrattisti del Comune di Marsala